TERAMO – C’è chi giura di aver visto Kim Dae Jung a Sant’Atto, ieri pomeriggio, nei pressi della Infosat, l’azienda del presidente del Teramo Calcio, ma c’è chi sarebbe già pronto a smentirlo, se affermato con certezza. Resterà il dubbio, pertanto, fino a quando non dovessero esserci sviluppi circa la volontà d’acquisizione di quote, da parte dell’imprenditore coreano, della società biancorossa.

Certo è che sarà pure il calcio dei grandi sacrifici, quello nel quale si è bravissimi a chiudere bilanci di esercizio in pareggio o con perdite minime ma che, essendo riservato a pochi, attrae, piace e che sa darti tanto, tantissimo, se sbagli poco.

L’interesse destato dalla volontà di Franco Iachini di ampliare la base societaria, o addirittura di cederne il controllo, ha destato più di un interesse nei riguardi del club, che non vanta soltanto un gioiellino chiamato “Gaetano Bonolis”, ma anche e soprattutto una situazione economico-finanziaria che è altra cosa rispetto a tanti altri, in meglio ovviamente.

Se poi esistono, come esistono, interessi vari verso la Lega Pro del Teramo Calcio (più d’uno, lo ribadiamo – ndr), ben vengano, Kim Dae Jung o altri che fossero.

Probabilmente il presidente ha, da ieri, un elemento di raffronto in più: la prossima potrebbe essere ancora una stagione da “lacrime e sangue”, perché l’agognata riforma dovrebbe concretizzarsi dal 2023-’24. In sintesi ancora un campionato di transizione, il prossimo e, soltanto successivamente, le premesse per un’apertura ad una Lega Pro rivisitata e di elite – (foto gazzettarossoblu.it) –