ATRI – Continua il botta e risposta tra il Sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti e i gruppi del partito di ‘Azione’ e dei civici ‘Abruzzo Civico’ e ‘Rinascimento atriano’ sulle questioni aperte nella città ducale, soprattutto in riferimento all’ospedale San Liberatore. “La solita reazione di un Sindaco ormai alle corde – è la controreplica dei gruppi politici a Ferretti – che si rivolge ai suoi oppositori accusandoli di ignoranza e di fare solo voli pindarici e demagogia. E’ la replica di un sindaco che, pur di non riconoscere il suo scarso impegno in materia di sanità locale, glissa senza entrate nel merito delle questioni sollevate”.

“Le ricordiamo, sig. sindaco che fummo noi a sollevare in tempi non sospetti il problema relativo al possibile trasferimento del commissariato, venendo da lei accusati di strumentalizzare per fini politici una situazione di pericolo inesistente solo perché a ridosso delle elezioni regionali. Sappiamo tutti come sono andate poi le cose, e sappiamo pure che aver scongiurato quel rischio non è stato di certo merito suo”, ma per l’intervento di un consigliere comunale di minoranza che “intercedette con un rappresentante istituzionale non della sua fazione politica – continuano – Ed ancora, fummo sempre noi con varie interrogazioni e con note inviate all’Anas, a sollevare il problema dell’abbandono della S.P. 553 e della necessità di una sua riapertura, di cui lei non si era minimamente interessato. Venendo poi alle specifiche accuse di ignoranza sul tema scolastico, lei sa bene quali siano le norme e circolari che hanno determinato la preclusione della richiesta di attivazione di una seconda sezione e la invitiamo a maggior cautela quando ricorre a espressioni sibilline e allude ad atteggiamenti oppositivi da parte di, non si capisce bene chi, operando in altri ruoli non aiuterebbe la città. Lei malcela tentativi di ridurre una legittima dialettica politica alla semplicistica conclusione che chi non condivide le sue azioni sia contro gli interessi della città”.

“Ultimo ma non in ordine d’importanza, il tema dell’ospedale San Liberatore. Nella sua replica glissa, rivolge accuse di presunte fughe di notizie, ma dove vive? Pensa davvero che il ridimensionamento in atto del nostro ospedale fosse notizia per pochi intimi? Nulla dice sull’urologia che ha subito un declassamento da h 24 ad h 12 con eliminazione dei relativi posti letto, ed afferma, andando peraltro contro le evidenze documentali della bozza del piano di riordino, che la pediatria resterà aperta mentre la verità ad oggi è che rimarrà solo il servizio di auxologia non di certo assimilabile ai servizi del reparto pediatrico – incalzano Azione, Abruzzo Civico e Rinascimento Atriano – Lei che è Autorità Sanitaria Locale, è al corrente che 15 giorni fa nel giro di 24 ore è stata tolta la Segreteria Provinciale dello Screening, unica della ASL di Teramo che era presente nel nostro nosocomio, ed è stata trasferita a Teramo? Questo è il trattamento riservato all’ospedale di Atri, ai suoi medici, infermieri ed operatori tutti per essersi sacrificati avendo fronteggiato in maniera eccelsa le due ondate di covid, per avere visto trasformare per ben due volte l’intero ospedale in covid hospital interrompendo tutti gli altri servizi in primis quello chirurgico. Quale sarebbe il tanto meritato riconoscimento ottenuto? Non ci si dica della riabilitazione respiratoria con 20 posti letto (eccessivi) istituita quale servizio per il covid hospital, e neppure dei lavori eseguiti nel pronto soccorso (fatti in tutti gli altri ospedali) o di quelli necessari per dotare il c.s.m. del sistema di ossigenazione (anche quelli per i posti covid)”.

“La verità, ad oggi, è che l’ospedale di Atri quale riconoscimento per lo sforzo profuso non ha ottenuto alcunché, anzi si è visto tagliare reparti (pediatria), ridimensionare servizi (urologia) ed ha perso validissimi professionisti che hanno deciso di trasferirsi altrove dopo l’interruzione dell’attività ordinaria. Questa è stata la riconoscenza di chi è venuto a fare solo promesse”, concludono.