ROMA – Nei primi quattro mesi di quest’anno sono 57 i ciclisti morti sulle strade italiane, poco meno di uno ogni due giorni: in calo rispetto ai 69 del 2019 ma in aumento rispetto ai 50 del 2018 (i dati consolidati dell’anno passato non sono stati ancora comunicati da Aci e Istat). Ad aggiornare la tragica contabilita’ e’ l'”Osservatorio Ciclisti” dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale: da gennaio ad aprile hanno perso la vita 50 uomini e 7 donne, 47 italiani e 10 stranieri; 4 erano minorenni e ben 27 avevano piu’ di 60 anni, quasi la meta’ del totale. In 6 sinistri mortali gli autori sono fuggiti lasciando il ciclista a terra, senza prestare soccorso. Le regioni piu’ a rischio nel primo quadrimestre del 2021, contraddistinto da numerose limitazioni nella mobilita’ a causa della pandemia, sono l’Emilia Romagna con 14 decessi – un ciclista ogni quattro muore sulle strade di questa regione in cui sono decine di migliaia gli utilizzatori quotidiani delle due ruote – seguita dalla Lombardia con 9 morti, Piemonte 7, Sicilia 5, Puglia 4, Campania, Abruzzo, Lazio, Toscana rispettivamente con 3, Veneto e Friuli Venezia Giulia con 2, Marche e Sardegna con uno. Ad aprile 2021 Asaps ha contato 13 decessi tra i ciclisti, 11 uomini e 2 donne, 12 italiani e uno straniero. Due le vittime minorenni, un 13enne a Lentini in Sicilia e la 17enne Silvia Piccini, atleta deceduta mentre si allenava vicino a San Daniele del Friuli. Gli ultra 60enni deceduti sono stati 6. In 7 casi i veicoli investitori erano delle auto, in 2 casi degli autocarri, in un caso la responsabilita’ e’ stata di un motociclista, che e’ poi risultato aver assunto sostanze stupefacenti prima di essersi messo alla guida. In tre casi sono state accertate cadute autonome che hanno portato al decesso  – AGI –