TERAMO – Sviluppi al tavolo regionale dello scorso 11 maggio per la vertenza ATR di Colonnella, spiegati questa mattina a Teramo dai Segretari provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil. Scongiurato il licenziamento a fine giugno di circa 80 lavoratori, con l’attivazione della Cassa integrazione straordinaria di dodici mesi per cessazione, un anno di tempo per trovare soluzioni “che poteva essere sollecitato anche prima – ha precisato Natascia Innamorati della Fiom – perché stiamo continuando a perdere tempo. Ora è necessario attivare sinergie a livello governativo per trovare investitori affinché tutta quell’area possa tornare alla ricchezza che era con una politica industriale sul carbonio, con la costituzione di un polo”. Ma perché si possano fare politiche industriali importanti, “manca un tavolo che possa essere di supporto a tutte le vertenze del territorio e, soprattutto, dare sostegno alle imprese che non hanno all’interno strutture per intercettare fondi”, ha aggiunto Innamorati.

E’ necessario anche considerare le varie problematiche “tra le procedure attuali di fallimento e quelle precedenti – le fa eco Gianluca Di Girolamo della Uilm Uil – per la definizione chiara della situazione affinché si possa individuare un imprenditore che faccia impresa con la I maiuscola” ed è chiaro il riferimento alla gestione Di Murro, più volte messa sotto accusa dai sindacati. “Ora occorre una prova di maturità e responsabilità dei soggetti economici, politici e sociali del territorio teramano per creare le condizioni di investimento – ha concluso Di Girolamo – quindi ‘area di crisi complessa’ e ‘polo del carbonio’, finalizzati al salvataggio di imprese in difficoltà”.

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