E’ importante essere presenti all’appuntamento organizzato dal Comitato Riserva Borsacchio, Guide del Borsacchio, ambientalisti e WWF per protestare contro la malaugurata approvazione del PAN da parte del Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi.
Chi ama la natura deve essere presente martedì 4 maggio alle ore 15 a Roseto, per un’adunata fisica, e digitale, nel rispetto del periodo, per difendere dall’aggressione in atto la Riserva regionale naturale del Borsacchio, “per difendere l’unica area protetta della costa teramana da un piano edilizio che la comprometterebbe”.
Partecipare alle iniziative positive e condivisibili in difesa del proprio territorio è un dovere civico. Guardare non basta. Metterci la faccia, far sentire il proprio disappunto, far capire che abbiamo capito cosa c’è questa approvazione è d’obbligo. Essere presenti è un dovere se crediamo che natura, storia, turismo, e cultura, sono risorse dal valore inestimabile che si intrecciano nei territori e in particolar modo nelle Aree Protette italiane. Che sono una straordinaria ricchezza fatta di testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e architettoniche, spesso in contesti naturalistici unici. Luoghi ancora poco, o non adeguatamente, valorizzati nonostante una dotazione di risorse di assoluto pregio. Il prezioso patrimonio naturale e culturale che la riserva Borsacchio possiede, e altresì le iniziative da porre in essere per tutelare tale patrimonio come un importante volano di sviluppo locale dei territori, ci chiedono di essere presenti.
Mentre il sistema delle aree protette in Italia porta avanti saldamente l’indispensabile ruolo di conservazione della biodiversità, rappresentando senza dubbio la principale politica attiva a lungo termine per la tutela della natura, a Roseto si va contro corrente. Ma il Capitale Naturale è strettamente influenzato dalle conoscenze e dalle competenze sviluppate dall’uomo nel corso dei secoli, permeato di suggestioni, materiali, ispirazioni, condizionamenti dettati dalle risorse naturali a disposizione in ogni specifico territorio, che nei secoli hanno prodotto tradizioni. Tali principi sono alla base della Carta Natura e Cultura inserita nel Recovery Fund. Ma Roseto lo ignora.
Il Comune di Roseto evidentemente ignora gli strumenti promossi dal Ministero per rafforzare le sinergie e garantire l’integrazione di temi come NATURA – CULTURA – STORIA – TRADIZIONI – TURISMO nelle politiche di settore, nelle strategie, nella pianificazione, nella gestione e nell’operato di attori pubblici e privati. In questo ambito, anche lo strumento CETS (Carta Europea del Turismo Sostenibile per le Aree Protette) rappresenta per le Aree Protette un modello di dialogo e collaborazione tra pubblico e privato, finalizzato all’identificazione di strategie condivise di miglioramento della proposta turistica e coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile. Ma il Comune di Roseto non lo sa.
Dopo il covid il turismo crescerà in Italia. In un contesto generale di incremento, anche il turismo naturalistico continua a far registrare un andamento decisamente positivo. Il turismo sostenibile e di qualità è uno strumento di policy per il benessere economico e sociale, il cui potenziale attrattivo in termini naturalistici, paesaggistici e culturali è ancora da sviluppare e far conoscere. E’ quanto emerge dal recente Piano Strategico del turismo 2020-2025 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo dove tra le destinazioni emergenti sono inclusi i territori rurali, le aree protette e i Parchi. Ma il Comune di Roseto non lo sa.
Molti Parchi nazionali già rispondono al settore turistico attraverso una promozione sostenibile e innovativa e una piena valorizzazione dei propri territori, arrivando già a numeri importanti di presenze da gestire e indirizzare verso una fruizione sempre più attenta e consapevole. L’adesione di una buona parte delle aree protette nazionali al sistema della Carta Europea del Turismo Sostenibile è un chiaro segnale dell’attenzione al modello di sostenibilità che si vuole sviluppare nell’ambito del turismo naturalistico. Ma il Comune di Roseto non lo sa.
Una valorizzazione sempre più efficace e sostenibile è alla base di una crescita economica del territorio evidenziando il ruolo del sistema dei Parchi non solo come luogo di tutela della natura e dei servizi ecosistemici ma anche di attuazione di un approccio strategico condiviso di valorizzazione turistica sostenibile dei territori, in grado di stimolare gli investimenti per un rilancio dell’economia e della qualità della vita delle comunità ospitanti e di trasferire i valori della conoscenza della natura tutelata, delle tradizioni storico-culturali, dei prodotti tipici, di contesti ambientali unici e irripetibili. Ma il Comune di Roseto non lo sa.
Diciamoglielo il 4 maggio tutti insieme.
Leo Nodari