TERAMO – Termineranno il 7 maggio le assemblee sindacali che la FLC CGIL Teramo sta tenendo in questi giorni con i docenti e gli ATA delle scuole provinciali, in videoconferenza, per discutere di organici, situazione politico sindacale in tempi di pandemia e rinnovo del contratto. Un’occasione per confrontarsi direttamente con i lavoratori della scuola anche per mettere in evidenza le criticità presenti a partire dalla necessità di aumentare gli organici, di sdoppiare le classi numerose (come ad esempio ad Atri e Martinsicuro), di garantire il tempo scuola richiesto (tempo pieno alla primaria e tempo prolungato alla secondaria di I grado negato a molti istituti comprensivi), per consentire alle scuole di poter organizzare adeguatamente la propria offerta formativa in tempi di pandemia.

Il 19 aprile, intanto, si è svolto l’incontro del Ministero dell’Istruzione con le organizzazioni sindacali del comparto Istruzione e Ricerca sul protocollo di sicurezza per la ripresa delle attività didattiche in presenza al 100% dal 26 aprile. In questi ultimi mesi le scuole del primo ciclo hanno frequentato in presenza nella maggioranza delle regioni, tuttavia ciò che sarebbe stato necessario per la riapertura in presenza al 100% in tutti gli ordini e gradi non è stato ancora realizzato, con il paradosso che la campagna di vaccinazione dedicata al personale scolastico è stata bloccata. Si tratta di un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali. Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza bisognerebbe riprendere subito la campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati, ancora non disponibili. In caso contrario mancano le garanzie di sicurezza per studenti e personale scolastico.

La FLC CGIL di fronte a questa determinazione del Governo, assieme alla richiesta dell’immediata ripresa delle vaccinazioni al personale scolastico, ritiene necessario ottenere i dati relativi alla quantità di personale vaccinato, e se con prima o seconda dose. E’, questo, un passaggio necessario per un rientro in sicurezza nel tempo più breve possibile assieme al quale occorrono quei provvedimenti che da mesi riproponiamo alla politica, come l’aggiornamento dei protocolli di sicurezza, che sono fermi all’estate del 2020 e l’attivazione di un’efficace azione di tracciamento con tamponi in via prioritaria per la scuola. Occorre poi potenziare i trasporti (che sono il luogo dove le persone che frequentano la scuola corrono i rischi maggiori di contagio) e consentire che le scuole – supportate dagli uffici scolastici regionali, e non più costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni e/o delle Prefetture – possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e d’uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza.  Infine, dove gli alunni non possono portare la mascherina bisogna prevedere e garantire al personale la mascherina FFP2.

La FLC CGIL chiede dunque che il Governo rivaluti la scelta per la ripresa delle attività scolastiche in presenza al 100% dal 26 aprile prossimo e lavori concretamente per raggiungere l’obiettivo in sicurezza a partire, lo ribadiamo, dalla ripresa immediata della campagna di vaccinazione. Oggi si riunirà il Cts per dare risposte al quesito che il ministero dell’Istruzione ha posto a quello della Salute: se cioè il protocollo non si debba irrigidire, vista la diffusione delle varianti del Coronavirus, più contagiose. La FLC CGIL insiste affinché non si facciano solo annunci di principio, ma azioni concrete affinché la scuola si possa fare a scuola, in sicurezza.