Buongiorno dott. Brucchi.

sono un invalido, cardiopatico, e iscritto nel centro diabetologico del Mazzini di  Teramo con tessera numero 52220 (manca un numero).

Sono solo un semplice malato. Non ho amici politicanti né portaborse. Nella vita ho pensato a lavorare, fare quello che pensavo fosse il bene, e oggi non ho santi in paradiso cui rivolgermi.

Ho inviato la mia adesione alla campagna di vaccinazione il 19 gennaio 2021 alle ore 11,28. Tra i primi.

Sia chiaro, riconosco il suo impegno. L’ho vista personalmente anche sabato santo alle 12,30 alla Asl con il sig. Di Giosia. Anche senza fotografi. Nulla da dire.

Sia chiaro, certo non è colpa sua se la Regione Abruzzo ha un assessore come la Verì. Conosco già l’opinione dei medici e operatori su questa signora. E ho sperimentato personalmente la sua superba gentilezza e sopraffina educazione, quando mi disse che lei non risponde a nessuno di ciò che fa. Benissimo. Sono convinto che prima o poi , tra cento anni, Dio se lo ricorderà e gli reciterà personalmente il passo di San Paolo:

“E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,  ma non avessi l’amore,  non sarei nulla”.

Dott. Brucchi lei sa bene, molto più di me che le ridicole slides colorate presentate dall’Assessore Verì non sono e non possono essere considerate un piano vaccinale! E che il tempo delle mistificazioni sta per finire. Anche lei, forse, aspetta ancora che la Giunta Marsilio scriva un calendario di vaccinazioni serio, con rigide indicazioni sulle classi di priorità. Sempre che siano in grado di farlo.

Sia chiaro, non attribuisco a Lei  la colpa  dei ritardi della nostra regione. Leggo che siete stati aperti a Pasqua (come ovunque) vedo le foto. Tutti in posa. Lo show va in onda. Ma  non leggo la informazione che invece trovo sul portale del Ministero  della sanità,   cioè che l’Abruzzo è sotto la media nazionale dello 0,9%. La nostra regione è al quindicesimo posto. Al primo posto la Valle d’Aosta con l’87,4%, in coda la Calabria al 79,3%. Secondo il Ministero in Abruzzo  sono stati inoculati a ieri 270.346 dosi di vaccino anti Covid: il 78,4% di quelle disponibili. (dati il centro di ieri) . E va bene. Piano piano arriveremo.

Certo non è sua la colpa se  con questi ritmi l’Abruzzo e l’Italia  avrà solo tra 9 mesi l’immunità “di gregge”.  Altro che estate in libertà.

Sia chiaro, non è certo colpa sua se “la politica” abruzzese ha scelto di vaccinare prima i magistrati  che i malati. Sperando forse di non essere arrestati alla bisogna. Non mi scandalizzo: un po’ come quelli che a Pasqua vanno a fare una preghiera a Cristo, pensando di farlo fesso,  e poi escono e continuano a rubare.

Ovviamente non è colpa sua se “la politica” ha scelto di vaccinare prima i professori che stanno tranquilli a casa o rientrano oggi al lavoro, e solo dopo gli anziani, i portatori di handicap, dializzati e gli oncologici.  Immagino come appaiano oggi agli occhi dei giovani quando parleranno di solidarietà, bla bla bla.

Certo Lei non lo avrebbe fatto. Mai Lei avrebbe scomodato la polizia giudiziaria che sta facendo indagini sulle liste e le immagini delle vaccinazioni all’università.

Del resto ci sta! Cassiere dei supermercati, commercianti, impiegati delle poste, autisti di mezzi pubblici, tutti quelli che nell’ultimo anno non hanno mai smesso di lavorare per garantirci i servizi essenziali, le categorie che hanno lavorato e lavorano tutto il giorno a contatto con il pubblico, spesso in spazi stretti, in condizioni di prossimità e promiscuità in fondo – diciamolo –  votare hanno votato, ora se non possono dare non hanno motivo di ricevere.

Ma una colpa gravissima Lei ce l’ha.

Aver lasciato le persone come noi – considerate dal Ministero – “ad alto rischio” senza un minimo di informazione. Per cui dai primi di gennaio, da 100 giorni, ogni giorno che passa si deve assistere a una pandemia che miete vite umane, soprattutto nella fascia delle categorie dei malati fragili, senza che questi sappiano quando e se saranno vaccinati, costretti ad attendere mesi per essere vaccinati, assistendo impotenti all’allontanarsi dell’unica possibilità che rappresenta la loro speranza di evitare il contagio.

Dottor Brucchi, Lei ha assistito impassibile alla beffa delle beffe che si è consumata in questi giorni per un paziente del servizio di diabetologia (ottimo) di Teramo: il contrarre il Covid proprio nell’ultimo miglio quando si è in vista del traguardo! E non c’è alcuna giustificazione, ma solo della crudeltà nel far intravedere una possibilità di uscire dall’incubo e  poi con i fatti negarla, perché di questo si tratta!!! “. Noi non conoscevamo il “santo” in paradiso, non siamo stati “furbetti”, ora lui è infettato.

Come si sentirà il “furbetto” che sa che un malato è ora a rischio morte, perché lui è un “furbetto” ?

Non l’accuso per le lunghe file. Di cui si è scusato. Se gli Sms non arrivano e le telefonate arrivano all’ultimo momento Dio ne chiederà ragione a Di Giosia.

Ma per i malati, cardiopatici, oncologici, diabetici lasciati senza risposta accuso lei che dovrebbe sovrintendere a questo. L’epidemia aggredisce il corpo, ma l’ingiustizia fiacca lo spirito.