MONTORIO AL VOMANO – “In questi giorni sono state recapitate molte lettere di diffida ai presidenti/procuratori speciali dei consorzi della ricostruzione. L’amministrazione comunale sta dando corso all’iter intrapreso qualche mese fa con l’intento di dare un definitivo impulso alla presentazione dei progetti. Il Sindaco, in realtà, ha intrapreso una strada che, anziché favorire la ripresa della ricostruzione che finalmente è partita, rischia di bloccare tutto, causando danni di natura economica e reputazionale”. L’intervento è dei consiglieri Eleonora Magno e Andrea Guizzetti di ‘Montorio Guarda Avanti’. “Che la ricostruzione sia partita in ritardo e che proceda con lentezza è un dato oggettivo – dichiarano i due consiglieri di minoranza – Ci sono stati ritardi ad ogni livello della filiera e non abbiamo la minima intenzione di applicarci a una difesa d’ufficio dello status quo; bisogna però riconoscere che la maggioranza delle parti in causa ha fin qui lavorato con senso di responsabilità e grande impegno”.
“La criticità maggiore è stata, almeno fino a qualche mese fa, una cornice normativa farraginosa. I tre terremoti del 2016/2017 hanno aggravato i danni agli edifici danneggiati dal sisma 2009 e hanno complicato la situazione del nostro Comune che si trova a dover affrontare la ricostruzione gestendo la normativa del doppio cratere – continuano Magno e Guizzetti – Oggi finalmente si sta vedendo la luce: a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno si sono susseguite ordinanze commissariali e decreti legge che hanno finalmente fatto chiarezza e semplificato le procedure. Il lavoro del commissario Giovanni Legnini ha favorito l’accelerazione nella presentazione dei progetti e l’avvio dei cantieri, anche quelli riferiti al cratere 2009. Persistono ancora alcuni aspetti che vanno affrontati e per i quali c’è bisogno di un’attività sinergica da parte delle figure coinvolte”.
“Sono state valutate le possibili conseguenze qualora si arrivasse all’impugnazione dei procedimenti di commissariamento? – aggiungono i due consiglieri – Si rischierebbero numerosi contenziosi e un ulteriore ritardo nella presentazione dei progetti. Le parcelle da corrispondere ai tecnici e ai presidenti per il lavoro svolto fino ad oggi, in caso di commissariamento, sarebbero riconosciute con il contributo o si rischia che rimangano a carico dei proprietari degli immobili? Considerata la concentrazione degli edifici in attesa di ricostruzione nel centro storico, è stata fatta una programmazione dell’ordine di avvio dei cantieri? E, se sì, in base a quali criteri di precedenza? Non poche le domande e apparentemente troppo semplicistica la risposta del commissariamento”.
“Temiamo che, proprio nel momento in cui la ricostruzione comincia a vedere la luce, la visione miope dell’amministrazione finisca col bloccare tutto – concludono i consiglieri di ‘Montorio Guarda Avanti’ – Una risposta seria e condivisibile sarebbe quella di valutare la sottoscrizione di un protocollo di intesa per ogni consorzio tra tutti i soggetti interessati, attuando quanto previsto dai piani di ricostruzione già approvati e sensibilizzando anche l’ufficio speciale a fornire il proprio contributo per quanto di competenza. Laddove venissero disattesi gli impegni, sarebbe giustificato e non impugnabile un eventuale commissariamento. L’augurio che ci facciamo è che possa esserci un ripensamento sul metodo, un ritorno alla razionalità, risorsa più utile della propaganda per ricostruire il paese”.