PESCARA – A poche ore dalla scelta del Commissario ZES Abruzzo è iniziato il count-down per la nomina e il balletto delle candidature è in pieno svolgimento.  L’incontro a Roma tra il Ministro del Sud, Mara Carfagna, e il Governatore Marco Marsilio, sembra aver ristretto la rosa dei papabili a un Professionista romano, particolarmente gradito a Marsilio.

Fra gli altri candidati  il Deputato Luigi D’Eramo e il neo-Direttore dell’Arap, Antonio Morgante.

Spuntata a sorpresa anche un volto nuovo, Emanuela Di Luca, che rientra, a pieno titolo, nel profilo che la Carfagna vorrebbe a capo della ZES in Abruzzo: donna e soprattutto in possesso di un curriculum di tutto rispetto. Laureata in Economia e Commercio, con Specializzazione in Controllo e Management, attualmente ricopre il ruolo di Direttore dell’Istituto Tecnico Superiore -MOST di Ortona e del “Polo di Innovazione Regionale per la Logistica ed il Trasporto – INOLTRA” che riunisce oltre 40 imprese del territorio, centri di ricerca e associazioni di categoria, per il quale si occupa anche di progettazione in R&S.

La Di Luca, infatti, è un’esperta di lungo corso nella gestione di progetti complessi, a valere su fondi UE e nazionali. Un interessante plus in un periodo in cui i 209 miliardi di euro del Recovery Fund da spendere nei prossimi anni richiamano l’attenzione sulla cronica incapacità italiana di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea.

Alla competenza manageriale si aggiunge un consolidato know-how nella semplificazione dei processi autorizzatori degli EE.LL. e nel complesso mondo della logistica e dei trasporti, che riveste un ruolo propulsore di fondamentale importanza proprio nelle ZES. Competenze specifiche che si concretizzano nella capacità di attrarre nuove iniziative imprenditoriali.

E, in un Paese e in una Regione in cui il divario numerico, remunerativo e di collocazione nella gerarchia tra lavoratori e lavoratrici cresce, ulteriormente, anche per effetto della Crisi Pandemica, il riconoscimento della leadership di una donna alla plancia di comando di un organismo così prestigioso come la ZES, potrebbe essere un forte segnale per contenere il divario di genere nel mondo del lavoro.

In sintesi un identikit che sembra calzare a pennello per chi vorrebbe a capo della locale ZES “una persona di comprovata esperienza e d’indubbie capacità” e che, come Abruzzese, rappresenti pienamente il Territorio, nelle sue richieste, nelle sue esigenze e nelle sue speranze.

 

di Marco Tontodonati