TERAMO – Dall’assemblea pubblica organizzata dalla Casa del Popolo di Teramo sulle bollette della Ruzzo Reti, si leva a gran voce la richiesta di moratoria. “L’incontro che si è tenuto ieri in Piazza Orsini ha rappresentato un momento di alta partecipazione e confronto con coloro che hanno ricevuto le bollette pazze del Ruzzo – si legge in una nota degli organizzatori – Durante l’assemblea, nella quale è stato toccato il tema dell’acqua come bene pubblico, comune e universale che, in quanto tale, dovrebbe essere fuori dalle logiche del mercato (come sancito anche dai due referendum del 2011), sono venute fuori delle proposte concrete per aiutare chi si è visto recapitare bollette dell’acqua esorbitanti, oltretutto in un momento di difficoltà economica e sociale aggravato dalla pandemia. La proposta che l’assemblea ha posto al centro, e che vorremmo fosse sposata anche dall’intera città, è quella della MORATORIA TOTALE delle somme a conguaglio delle BOLLETTE, per le classi più povere”.
“Colpisce la mancanza di pragmaticità delle istituzioni che dovrebbero rappresentare e, soprattutto, fare gli interessi dei cittadini e non risultare, alla fine, conniventi con gli affari sporchi del Ruzzo – continua la nota della Casa del Popolo – A noi non basta la condanna mediatica nei confronti del Ruzzo: vogliamo dei fatti concreti. Non siamo tra quelli che se ne lavano le mani, né tra quelli che si ripuliscono la faccia con una mera condanna ideale. Vogliamo i fatti. Vogliamo la moratoria. Vogliamo un appoggio vero e concreto. Non domani, ma adesso”.
“I sindaci che hanno votato il consiglio di amministrazioni della Ruzzo Reti SpA, il presidente dell’ANCI che li rappresenta tutti e, insieme a loro, il presidente della Provincia, invece di fare vuoti comunicati sui giornali dovrebbero pensare ai fatti, a ciò che serve ai cittadini adesso. Per il domani possono sempre pensare di gestire l’acqua in maniera più trasparente e soprattutto tramite organi pubblici, togliendo ai privati la possibilità di speculare sull’acqua, un bene imprescindibile. Non fare nulla equivale ad essere complici di questo sistema speculativo, equivale a buttare l’ennesimo carico sulle famiglie stanche di doversi fare i conti sulle mani per arrivare a fine mese”, conclude la Casa del Popolo di Teramo.