TERAMO – Il “tornado” Ternana è passato, ma prima di addentrarci nella presentazione del prossimo avversario permetteteci di  tornare a disquisire della gara scorsa: ci hanno chiesto delucidazioni in diversi.

Dato per assunto che Massimo Paci ha svolto un lavoro enorme per tutto il campionato, facendo crescere tutta la rosa sul piano tecnico, tattico e caratteriale, spesso “violentandosi” per adeguarsi alle decisioni societarie, volevamo solo ricordare, a chi magari ci giudica saccenti (è una moda per taluni – ndr), che i nostri giudizi tendono sempre all’essere costruttivi, senza avere la presunzione della condivisibilità assoluta. Oltretutto, per quel che può contare il nostro parere, abbiamo gratificato spessissimo il mister, anche in questo articolo, per quanto ha saputo, comunque, già regalarci. E’ certo, però, che proviamo ad aggiornarci continuamente su un calcio che s’evolve, per cercare di essere molto chiari in quelle che resteranno sempre, comunque, nostre valutazioni tattiche. Malgrado l’avanzata età, abbiamo ancora, dalla nostra, la “presunzione” del non sapere, e ci tenevamo a metterlo in chiaro.

Tornando a ribadire, allora, che al vantaggio biancorosso tutta la panchina, forse, si è fatta coinvolgere dalla gioia del momento, mancando della necessaria lucidità sul da farsi, ribadiamo che l’inferiorità numerica, in mezzo al campo, persisteva dall’inizio (3 contro 2 per loro) e che, dopo il 2-2, ci aspettavamo l’inserimento di un centrocampista o di un difensore per arginare la reazione del più forte e per difendere il risultato. Alcuni tifosi mi hanno telefonato sul perché dell’uomo in meno in mediana; era dovuto al fatto che l’avversario si difendeva con due centrali contro i nostri Pinzauti e Bombagi, mentre il Teramo ne vantava altrettanti contro il solo Ferrante; è evidente che agli avversari “lievitava” un uomo in più nel mezzo… Secondo noi occorreva  inserire un centrocampista e togliere una punta, per ristabilire la parità; avremmo recuperato almeno il 20% di palloni in più da rilanciare e, soprattutto, avremmo limitato Falletti, con un 4-5-1 o con un 4-3-3. Lo avremmo dovuto fare dall’inizio, fermo restando che la nostra è una chiarificazione tattica rivolta soprattutto a coloro che lo hanno sollecitato.

Passiamo alla Virtus Francavilla; diciamo che è una squadra in crisi profonda. In classifica occupa il 14° posto con 31 punti, frutto di  7 vittorie, 10 pareggi e 13 sconfitte, con 29 reti realizzate e 39 subite. In trasferta, in 15 gare, hanno conseguito 3 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. In settimana hanno avvicendato Trocini con Alberto Colombi, 47 anni, ex Alessandria, Vicenza, Sud Tirol e Reggiana.

Con Trocini la Virtus applicava il 3-5-2 e, almeno crediamo, anche a Teramo sarà così. In porta Costa ha soppiantato il titolare Crispino; in difesa, da destra, i tre centrali sono Celli (5), Pambianchi(3) e Caporale(17). Sulle fasce, a destra c’è Carella, un’ala, e a sinistra il fluidificante Nunzella(21). A centrocampo con Zenuni (4) centrale, agiscono Franco (16) a destra e Tchetchova (21) a sinistra. In attacco le due punte: Adorante (31) e Vasquez((9).

Altri elementi: i difensori centrali Selvino (15), Sperandeo (19) e Marini(18), il terzino destro Calcagno (25), i centrocampisti centrali Giannotti (7) e Miccoli(13), il trequartista Mastropietro (11) e gli attaccanti Ciccone (29), Ekuban e Di Cosmo, infortunati. Come un “animale ferito” e con il nuovo allenatore in panchina, renderanno sicuramente la vita dura ai biancorossi: oltretutto sono abituati al campo sintetico. Non dimentichiamo che è squadra comunque difficile, capace, appena dieci giorni fa, di pareggiare (1-1), in rimonta, con la Ternana.

Forza ragazzi; non possiamo più sbagliare. Alla prossima – Diego Di Feliciantonio –