TERAMO – Su 128 nuovi casi di Covid-19 registrati ieri in provincia di Teramo 98 sono di sospetta variante inglese. Ad evidenziarlo è l’Ucat della Asl, che istituita a maggio 2020 sta adesso gestendo la terza ondata della pandemia sul territorio. “La fase attuale – spiega il coordinatore dell’Ucat, Giandomenico Pintoè caratterizzata, ormai dalla fine di gennaio, da un’escalation di positività con una variante inglese che ha sostituito quasi del tutto il Covid-19 tradizionale. La variante inglese colpisce essenzialmente i soggetti più giovani, tanto che rileviamo un incremento della circolazione del virus nel mondo scolastico“. Pinto sottolinea poi come “la capacità dell’Ucat di fare un tracciamento immediato del positivo e dei suoi contatti consente di isolarli e ridurre il diffondersi del contagio. Tutto questo a differenza della prima ondata, quando l’impatto della pandemia è stato tutto sommato minore rispetto ad ora e la gestione è stata prevalentemente ospedaliera . La nascita dell’Ucat ha segnato invece la consapevolezza che andava potenziata; l’assistenza sul territorio e questo ci ha consentito di gestire una pesante seconda ondata, dopo l’estate, grazie alla capacità di presa in carico a domicilio dei soggetti coinvolti evitando accessi impropri ai pronto soccorso e agli ospedali in genere“. Dalla sua istituzione a maggio fino a oggi l’Ucat ha preso in carico 14.020 pazienti positivi. E se fino a novembre ha funzionato come centrale operativa con un numero unico, “diventando un punto di riferimento dei cittadini“, successivamente ha allargato la sua sfera di competenze al tracciamento dei casi positivi e dei loro contatti, sorveglianza sanitaria, tracciamento nelle scuole, gestione delle 8 Usca e delle 3 Usped (unità speciali pediatriche, le uniche in Abruzzo) e a tutta una serie di ulteriori attività. Attualmente all’Ucat lavorano 84 operatori, più di 50 sanitari e il resto amministrativi, che tengono attiva la struttura dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7. Il contact center ha gestito, dalla sua istituzione, 228.711 chiamate (59.223 nel 2021). Attualmente l’Ucat si trova a gestire la cosiddetta terza ondata con un aumento di casi positivi – ANSA –