TERAMO – Per Luciano Campitelli un plebiscito di ringraziamenti dalla platea di Supergol. Ha ricevuto soltanto attestati positivi da quella tifoseria che, in barba al Festival di Sanremo e alla concomitante gara di Serie A, era già stata, per larghissima parte, riconquistata, restando in silenzio. “Il tempo è galantuomo“,  ha sottolineato più volte, in trasmissione, Dodo Di Sabatino, a testimonianza del fatto che la passione del presidente venuto da Canzano, mai messa in discussione in 11 anni, è rimasta assolutamente integra e sempre apprezzata. “Certo che il calcio mi manca – ha detto Campitelli -; se ne sei malato soffri di una sintomatologia incurabile“.

Nel corso della chiacchierata è venuto fuori che, all’atto di cessione delle quote societarie, una delle condizioni poste ed accettate fu quella del “patto di non concorrenza” per i tre anni successivi, quindi fino alla stagione 2021-2022 (la prossima – ndr). “Ne ero ovviamente conscio e la accettai senza batter ciglio” aggiunge, ma poi non riesce a mascherare una certa, postuma delusione, avuta dalle istituzioni “…davvero poco riconoscenti per quello che avevamo fatto in 11 anni. La cosa mi è dispiaciuta davvero tanto“, ha chiosato il Presidente.

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