TERAMO – La Casertana è formazione che pratica un ottimo calcio, a tutto campo. Il mister, Federico Guidi, 44 anni, lo ama totale, arrembante, con trame avvolgenti e belle a vedersi. Ha provato ad esprimersi così anche a Terni, mettendo in grossa difficoltà le fere nei primi venti minuti ma non facendo attenzione alle marcature preventive: ad ogni ripartenza della Ternana, in effetti, patì, disattendendo alla gestione di palla avversaria.

I rossoblù occupano attualmente l’undicesimo posto in classifica, con  28 punti, frutto di 8 vittorie, 3 pareggi e 10 sconfitte: sono 25 le reti realizzate e 36 quelle subite (è la peggiore difesa). Nelle ultime sei gare ha ottenuto 12 punti con 4 vittorie: in casa ha perso in cinque occasioni, ma molte sconfitte sono maturate nel prima parte del torneo, soprattutto a causa del Covid, quando la rosa era anche diversa rispetto all’attuale. Oggi è altro: si schierano con il 4-3-3. Davanti al portiere, Avella, si dispongono, da destra a sinistra, Hadziosmanovic (17) che spinge, Konatè (27) centrale di destra, solido e forte nel gioco aereo ma sofferente nel gioco a terra, Carillo (23) centrale sinistro, attento e preciso, e lo stagionato Del Grosso (31) a sinistra, ancora valido nella fase di spinta ma in grande difficoltà se deve difendere: contro la Ternana, Partipilo ha fatto quello che ha voluto, tant’è che Guidi lo sostituì. Il terzetto di centrocampo vede, ai lati del play Santoro (4), Izzillo (8) a destra e Icardi (24) a sinistra. In avanti a destra c’è Rosso (11), centravanti è Cuppone (25) e a sinistra Turchetta (20).

Altro centrocampista è Matese (16), altro difensore centrale è Buschiazzo (5) con Polito (30) terzino destro e Rullo (32) sinistro. Altri attaccanti in rosa; il “sempreverde” Castaldo (10), impiegato con il contagocce, De Sarlo (9), punta centrale, Matos (19) ala destra e Longo (33) ala sinistra. E’ certo che ci aspetteranno con spirito di rivalsa dopo la “scoppola” di Terni, ma sono battibilissimi.

Parlando del Teramo, senza voler essere fraintesi, ci poniamo delle domande. Intanto non riusciamo a capire perché quando un giocatore che ha mercato ed é restio al rinnovo, venga subito punito con l’estromissione dalla rosa (leggasi Piacentini e Diakite) mentre altri in scadenza come Bombagi, Costa Ferreira o Ilari, che dovrebbero essere le fondamenta del “famoso progetto” anche futuro, tratterebbero le loro situazioni soltanto alla fine… Questo ci lascia pensare; evidentemente la società è intenzionata a sostituirli con elementi ancora più forti ed esperti? Ce lo auguriamo, ma è tutto da verificare, mentre non lo è il fatto che in campo non si osi più di tanto nel forzare la partita per provare a vincerla convintamente, anche rischiando di perderla!

Se la Casertana ha inanellato una serie di cinque vittorie consecutive, se una squadra come la Viterbese è riuscita a battere il Bari a domicilio, se la Turris è riuscita a pareggiare a Bari e a Terni, rischiando addirittura di vincere, se il Foggia vince spesso e volentieri e il suo bomber è Curcio che è un trequartista come Bombagi, perché a noi non accade più? Ci stiamo fossilizzando nel dire che ci manca la punta, ma la punta non arriverà ed è un capitolo già sepolto. Teniamoci stretto Pinzauti, allora, e, come già detto altre volte, mettiamolo nelle condizioni di concludere a rete, magari con un altro attaccante a fianco, inventandoci qualche giocata offensiva. Insomma, dovremmo muoverci  di più senza palla per suggerire il passaggio: difficilmente vediamo un taglio o un velo, movimenti che rompono le linee difensive avversarie. Dovremmo palleggiare più velocemente e avere pazienza nel giro palla, fino all’imbucata giusta.

Chi imbuca? Forse a questa squadra è mancato proprio un regista avanzato, l’uomo delle rifiniture, o forse no. Costa Ferreira è sì posizionato sulla trequarti, ma a sinistra: lo vorremmo vedere più accentrato, perché sul centro destra specialmente, da quando siamo orfani del duo Ilari-Lasik, abbiamo perso sia nella fase della costruzione, sia della rifinitura esterna. Lasciamo libere le fasce per farci inserire gli esterni bassi e farci allargare i nostri attaccanti che in diagonale, partendo dalla mediana, vanno a ricevere le palle lungo-linea, con i terzini che salgono a rimorchio e di conseguenza creano spazi al centro, per gli inserimenti anche dei centrocampisti.

Giochiamo troppo di posizione e quindi siamo prevedibili. Nelle palle inattive, nei calci di punizione e sugli angoli non vediamo “nulla di studiato”. Sempre e solo Bombagi al tiro dalla distanza o sulle punizioni dal limite: altre alternative non ne vediamo. Oggi, con le difese chiuse, è vitale risolvere qualche gara con reti da palle inattive.

Nulla da eccepire sul reparto difensivo; si vede il fruttuoso lavoro di Massimo Paci. I movimenti sono sincroni e razionali, le diagonali puntuali, le piramidi difensive, sugli attacchi centrali, altrettanto. Onestamente, però, davanti bisogna cambiare qualcosa che ci permetta di inquadrare di più la porta e di fare qualche goals. Per gli altri sarà pure complicato batterci, ma per noi è così tanto difficile vincere fuori casa?

Forza mister, si inventi qualcosa… Alla prossima – Diego Di Feliciantonio