TERAMO – A bocce ferme. Probabilmente le riflessioni che emergeranno potrebbero meglio interpretare la fase-no dei biancorossi che, evidentemente, è figlia di tanti aspetti, più o meno trattati, a caldo.
Certo, rimane difficile andare oltre, di molto, rispetto alle svariate chiavi di lettura già esaminate. E’ una squadra effettivamente spuntata e che ha oramai superato l’effetto “sorpresa” o che risente di una condizione fisica non eccelsa, avendo pagato la partenza sprint che era stata studiata a tavolino (è un’affermazione rilasciata in altra emittente televisiva da un noto preparatore atletico, amico e anche un po’ “maestro” di Riccardo Cantarini – ndr)? Lievitano, inevitabilmente, i valori di Catanzaro, Catania e dello stesso Foggia, partito in ritardo ma che ha messo in piedi un organico da prima fascia a discapito anche dei biancorossi? E’ lecito chiedersi se incida, nel rendimento del Teramo di queste ultime 6 partite (36% del campionato giocato, non poco – ndr), la condizione psicologica di gran parte della rosa in scadenza di contratto che potrebbe non aver compreso appieno, o aver interpretato male (come moltissimi dall’esterno – ndr), il trattamento riservato a Piacentini, per il quale è contato zero assoluto l’aver indossato, più che decorosamente, la maglia biancorossa per tre anni, o quasi (fortunatamente senza mai “rompersi” – ndr)? Avrà un peso specifico importante, inoltre, il non aver mai ipotizzato che, tatticamente, qualcosa la si potrebbe pure rivedere? Due-punte-due, sarebbero una bestemmia calcistica, tanto per dirne una?
Altro punto di domanda; considerando che in questa squadra, alla fin fine, hanno giocato quasi tutti, ci chiediamo: perché Luca Di Matteo mai? Perché neanche un solo minuto anche quando Alberto Tentardini (bravo ed ottimo professionista – ndr) qualche cenno di affaticamento lo ha pure, ed anche vistosamente, accusato? Lo abbiamo già chiesto al mister ma, sinceramente, in una delle tante conferenze stampa sempre molto veloci, non ne abbiamo compreso appieno la logica.
Ci sarà dell’altro da sviscerare stasera, anche perché il mercato-non mercato futuro incombe ed ancor di più perché il parere del presidente del Club “Piotto”, Francesco Recinelli, in rappresentanza di una frangia di tifosi, potrebbe anche avanzare ipotesi diverse, e magari pure suggestive, rispetto a quello che è diventato il canovaccio di Supergol, da qualche settimana.
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