CASALBORDINO – Le tre vittime dell’esplosione erano di Casalbordino, Pollutri e Guilmi (Chieti). Gli operai – 45, 46 e 54 anni – sarebbero morti sul colpo. Secondo le prime informazioni, l’incidente sarebbe avvenuto all’altoforno: erano in corso operazioni ordinarie, si apprende, quando sarebbe accaduto qualcosa che ha provocato l’esplosione.
Lanciato l’allarme, sul posto sono subito arrivati i soccorritori e il 118 con l’elicottero partito da Pescara. I Vigili del Fuoco hanno messo in sicurezza l’area e solo dopo il personale sanitario è potuto intervenire. Per accertare che non vi fossero dispersi, i dipendenti in servizio sono stati radunati e contati. Per i tre non c’è stato nulla da fare: è stato solo possibile constatare il decesso. Ancora sul posto il sindaco di Casalbordino, Filippo Marinucci, che parla di “immane tragedia” ed esprime “vicinanza alle famiglie delle vittime” – ANSA –
CASALBORDINO, 21 DIC – “È una tragedia che ha scosso non solo Casalbordino ma tutta la nostra regione. Siamo distrutti anche perché parliamo di una azienda che fa della sicurezza il punto principe ma che purtroppo ha anche l’incidente dietro l’angolo“. Così il sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci, sull’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio in cui sono morti tre operai. “Parliamo – ha sottolineato il sindaco ricostruendo le ore successive alla tragedia – di una fabbrica grande, che conta oltre 70 operai in venti ettari di terreno e dunque vasta, e con un’alta incidenza di pericolosità. Per quanto di conforto tutte le precauzioni sono scattate subito dopo l’incidente. Mi hanno detto e riferito che l’incidente si è verificato poco dopo le 14 vicino l’altoforno nella zona dello smaltimento delle polveri da sparo per cause da accertare. Al lavoro c’erano oltre cinquanta persone. Le tre vittime erano impegnate nello smaltimento delle polveri. Le condizioni di sicurezza sono sempre state massime. Conosco i titolari dell’azienda e anche una vittima che è mia compaesana. Facciamo prove di simulazione di esplosione per la sicurezza ogni anno come previsto per legge con tutti gli organi preposti ovvero vigili del fuoco, Polizia Municipale, Carabinieri, altre forze dell’ordine, Protezione Civile Regionale. Parliamo di una azienda che smaltisce materiale bellico e rendere innocuo bomber e mine che arrivano da tutta l’Italia. Si va a detonare gli ordigni bellici recuperando le polveri che vengono bruciate” – ANSA –
PESCARA – Ancora morti per esplosivo in Abruzzo e ancora un incidente per la Esplodenti Sabino di Casalbordino. Ai tre morti di oggi nella azienda frentana si deve aggiungere Bruno Molisani, che nel 1992 aveva 48 anni e che saltò in aria per colpa di una spoletta che innescò una
esplosione. Da allora la azienda frentana ha visto altre sciagure: due i feriti gravi rimasti coinvolti nell’esplosione avvenuta nel 2009. Uno degli operai subì ustioni di secondo e terzo grado su 70 per cento del corpo. Nel 2015 nella sede di Noceto (Parma) poi altri due operai subirono fratture e ferite gravi a seguito di una nuova esplosione.
Negli ultimi 30 anni si segnalano 10 casi di esplosioni da polvere pirica sia in aziende di fuochi d’artificio o depositi: i più gravi furono quelli di Balsorano (L’Aquila) quando a saltare in aria fu una fabbrica di fuochi d’artificio che provocò 6 morti e 4 feriti. Altri gravi incidenti da menzionare si registrarono nel 2013 a Cipressi di Città’ S.Angelo (Pescara) con 4 morti tra lavoratori e proprietari di una azienda di fuochi pirici, a cui si aggiunse tragicamente a distanza di 6 mesi il decesso del vigile del fuoco Berardinucci per le ferite causate da una ulteriore esplosione posteriore, a cui è stata intitolata successivamente la caserma del Corpo a Pescara.
L’anno successivo fu la volta della tragedia di Tagliacozzo (L’Aquila) quando nel luglio del 2014 saltò in aria l’azienda Paolelli uccidendo sul colpo 3 persone. Con la tragedia di oggi nella fabbrica Esplodenti di Casalbordino sale così a 21 il calcolo tragico delle vittime in Abruzzo dal 1992 ad oggi – ANSA –