TERAMO – Alla 14° di andata sarà ospite al “Bonolis” la Vibonese di mister Angelo Galfano. La compagine calabrese pratica un gioco a tutto campo senza speculare, interpretando le partite allo stesso modo, sia in casa che in trasferta. È  stata vittima del Covid, con tantissimi elementi in quarantena, ma nelle ultime partite sta riacquistando fiducia nei propri mezzi, grazie ad ottime prestazioni. Con la Ternana, la settimana scorsa, pur perdendo, ha messo alle corde gli uomini di Lucarelli e mercoledì, nel recupero di Caserta , ha vinto per 2-0 con trame di gioco interessanti.

Posizionata nel mezzo della classifica con 16 punti (4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte), 17 reti fatte e 15 subite, ha adottato spesso moduli diversi, dal 4-3-3 al 3-5-2. Da due, tre partite, Angelo Galfano, 58 anni, ha puntato il 3-4-3 e sembra che tutto funzioni meglio. Gioca e fa giocare, la Vibonese, offrendo però il fianco a pericolose ripartenze avversarie in transizione, negative in campo aperto. L’età media della squadra è di 23 anni.

In porta schiera il giovane Marson, mancino, non eccelso nelle uscite alte (contro la Ternana si è fatto “uccellare” prendendo gol da Mammarella da calcio d’angolo) ma è molto reattivo sulle palle basse. La difesa a tre è schierata, a destra, con il n° 6 Sciacca, bravo nell’anticipo, sia sulle palle alte che su quelle basse (in genere segue l’uomo fino a metà campo, quasi sbilanciandosi): rilancia spesso lungo, per cercare la punta centrale Plescia o a sinistra, dove agisce Statella. Sale insieme al n° 5 Redolfi per colpire sugli angoli, pur essendo poi costretti a recuperi precipitosi sulle ripartenze avversarie (coperture preventive non applicate). Centralmente opera proprio lui, il regista della difesa e capitano: abile nel gioco aereo e nell’anticipo basso, anche Redolfi rilancia lungo, spesso su Plescia che spizza o, a destra, sul n° 10 Berardi per la pronta ripartenza. Sale sugli angoli e sulle punizioni laterali dalla trequarti, posizionandosi oltre il secondo palo per fare da torre e per rimettere palla nel cuore dell’area. Il terzo centrale è il n° 2 Mahrous, mancino, veloce, che non si sbilancia più di tanto e che, insieme agli altri due, completa il pacchetto dei marcatori: anche Mahrous non disdegna rilanci alti e lunghi per Plescia. Negli ultimi venti metri dalla porta avversaria esegue lui le rimesse laterali, essendo dotato una lunga gittata fin dentro l’area avversaria, sempre per Plescia che spizza o scarica per Berardi, il quale, dalla destra, gli taglia sotto per ricevere e per concludere a rete di sinistro (movimento tipo Ilari, per intenderci). La prima rete, a Caserta, è stata realizzata così.

A centrocampo, sulla corsia di destra, opera il n° 11 Ciotti, abbastanza bloccato. Sulla corsia di sinistra opera il n° 3 Rasi, veloce, arrembante, sempre offensivo: spesso affianca l’esterno sinistro Statella nei mezzi spazi di sinistra o sull’esterno. In mezzo al campo sul centro destra, si destreggia con il n° 20 il marocchino Laaribi, il play, che però è squalificato: probabile l’innesto di Prezzabile. Con Ciotti e Berardi compone la catena di destra. Sempre in mezzo al campo, sul centro sinistra, agisce il n° 16 Ambro, un lungagnone un po’ lento, metodista che pressa; é un gregario, ma di quelli che contano. Spesso lancia Berardi a destra ma se attaccato va in sofferenza.

I calabresi, in  attacco, sono molto insidiosi, con gli esterni alti utilizzati in zone opposte, “a piedi invertiti”. A destra l’attaccante mancino, con il n° 10 Berardi. Veloce, arrembante, pericoloso nelle ripartenze. Attacca gli spazi ed è molto cercato dai compagni, come già anticipato, con lunghi lanci. Piccolino, cade a terra facilmente: si invola sulla fascia e dall’esterno rientra spesso in area per andare al tiro di sinistro. Nella fase di non possesso pressa e crea densità a centrocampo. Da centravanti, con il n° 28, agisce Plescia, solido, alto, fa a sportellate e regge i contatti; una prima punta vecchia maniera (alla Luca Toni, per intenderci). Fa salire la squadra, spizza di testa, protegge bene la palla e la scarica dietro, al limite dell’area, cercando l’appoggio e facendo perno sull’avversario prima di girarsi e di concludere a rete. A sinistra c’è un centrocampista d’attacco, con il n° 18, Statella, elemento veloce in corsa dritta, destro di piede. Al limite dell’area, sul vertice, rientra sul destro per andare al cross o al tiro ed è spesso sovrapposto dall’arrembante n° 3 Rasi. I due formano, con il n° 16 Ambro, la catena di sinistra. Statella, poi, rientra a fare la diagonale lunga per permettere all’esterno difensivo di entrare e di stringere in mezzo al campo.

Altri giocatori maggiormente utilizzati nel corso della gara: Parigi (punta), Bachini (difensore) e Vitiello (mediano). Sugli angoli a sfavore si dispongono a zona: soffrono i cambi di gioco sulla loro sinistra difensiva e stringono troppo verso il lato forte. La linea difensiva preferisce saltare il centrocampo con lanci direttamente alle punte.

Non sappiamo come giocherà il nostro Teramo. Magari con il solito 4-4-1-1 e con il quasi certo rientro di Ilari a destra. In difesa Lasik si riprenderà il suo posto anche perchè con lui il nostro centrocampo è  più forte: è il classico uomo in più, pronto a creare gioco e ad offrire altre soluzioni sulla trequarti esterna.

A nostro avviso Diakite, aldilà dell’assenza di domani, rimane un difensore centrale eccelso, con Lasik che sulla fascia, però, si ha un costruttore aggiunto di gioco (essendo un mediano arricchisce il palleggio). Peccato che Diakite non ci sia: Soprano farà coppia quasi certamente con Piacentini. Per il resto, più o meno, come sempre, con qualche ballottaggio risolto dal mister all’ultimo momento.

Considerazioni finali. La Vibonese potrebbe essere stanca dopo la terza partita in sette giorni, nei quali ha schierato gli stessi uomini con grande dispendio di energie. Potrebbe essere anche un pò appagata dopo la bella vittoria nel recupero, anche se sarà meglio fidarsi poco di queste ipotesi e giocare come fosse una gare di finale play-off. E’ l’occasione giusta per tornare alla vittoria e per confermare la nostra crescita. Siamo certi che i nostri generosi e bravi atleti e il loro preparatissimo mister continueranno a farci sognare. Arrivederci alla prossima disamina – Diego Di Feliciantonio