TERAMO- In questi giorni sentiamo parlare da più parti della necessità di un ritorno alla scuola in presenza anche per le scuole secondarie di secondo grado. E’ un susseguirsi di date e di proposte, che da un lato non tengono conto degli sforzi di chi, pur con enormi difficoltà, a scuola in presenza sta comunque andando, dall’altro ignorano il lavoro di quanti stanno facendo di tutto per continuare a garantire, con la didattica a distanza, il diritto all’istruzione in un contesto difficile come quello attuale.

Lo abbiamo da sempre sostenuto: la scuola si fa a scuola, la didattica a distanza non può che essere considerata una “didattica dell’emergenza”. Prima di parlare di ulteriori riaperture occorrerebbe preoccuparsi di assicurare condizioni di sicurezza per i lavoratori e gli studenti che stanno continuando a frequentare le lezioni in presenza e sono alle prese con problemi e criticità di ogni genere: quarantene e sospensioni delle lezioni ripetute, difficoltà nel tracciamento e nell’esecuzione dei tamponi, protocolli di sicurezza ormai superati e dispositivi di protezione talvolta inadeguati.

In questi giorni nelle assemblee che la FLC CGIL Teramo sta tenendo in ogni scuola, emerge che c’è bisogno di misure chiare e tempestive:

  • velocitànell’effettuazione dei tamponi molecolari e/o tamponi rapidi con una corsia preferenziale per il personale e gli studenti;
  • screeningperiodici tra il personale e gli studenti e condivisione dei dati sui contagi nelle scuole tali da giustificare le scelte differenziate di chiusura da parte degli EE.LL;

implementazione dei servizi di medicina sul territorio e migliore collegamento con l’ASL;

  • il ritiro del dispositivo dell’ASL Teramo che stabilisce in maniera inopinata ed in contrasto con le norme  generali: “la sospensione dell’attività in presenza in caso di positività di uno o più insegnanti risulta ingiustificata;
  • disponibilità di tutti i dispositivi di sicurezza necessari (compreso mascherine FFp2 almeno per l’Infanzia).

Infine, prima di pensare a qualsiasi ipotesi di riapertura in presenza per le scuole superiori, è necessario adoperarsi concretamente per risolvere il problema dei trasporti, che in questa fase rappresenta uno snodo fondamentale. In tal senso, sono gravi le omissioni degli EE. LL. riguardo al mancato rafforzamento del sistema. In queste condizioni, pensare di riaprire le scuole secondarie in presenza a dicembre è solo un’esercitazione di stile. Occorrono interventi urgenti, un impegno immediato e l’impiego delle risorse che sono state stanziate a livello nazionale per favorire la costituzione di un trasporto scolastico dedicato, che possa rendere sicuro il tragitto degli studenti, evitando che diventi invece una delle principali cause di trasmissione del contagio.

E’ necessario un forte coordinamento tra i soggetti istituzionali che sul territorio hanno un ruolo nella programmazione e nello svolgimento dell’offerta formativa in sicurezza (Regioni, Province, Comuni, ASL) e la condivisione dei piani d’intervento con le parti sociali. Si rinnova invece, quotidianamente, il teatrino dell’autocelebrazione e dello scarico delle responsabilità da parte dei diversi soggetti preposti, nel quale il dialogo con le parti sociali è stato praticamente annullato.

Tutti sono consapevoli del grande lavoro portato avanti in questi mesi da dirigenti, docenti e personale Ata, che si sono impegnati in tutti i modi e continueranno a farlo per garantire agli studenti un avvio regolare delle attività didattiche in presenza. Tale sforzo continua ad essere vanificato dall’inerzia di quanti, nonostante le tante sollecitazioni sul tema, mantengono un assurdo ed inspiegabile immobilismo.

 Se non ci saranno risposte, ci mobiliteremo in tutte le sedi, per chiedere che ciascuno faccia la sua parte e si assuma le responsabilità che gli competono, per garantire il diritto all’istruzione e alla salute – FLC CGIL TERAMO