CHIETI – “Noi donne, per prime, abbiamo voluto sfondare il tetto di cristallo e, dunque, non possiamo ora ghettizzarci nuovamente nascondendoci dietro il sessismo o dietro l’annosa questione uomo-donna. Le Pari Opportunità vanno dimostrate con i fatti e non solo a parole”. Così recita una nota congiunta della componente della Commissione per le adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Monia Scalera, e del capogruppo di FdI al Comune di Chieti, Carla Di Biase. “Siamo fermamente convinte – affermano – che la politica vada ricondotta ai contenuti non celandosi dietro facili slogan elettorali, come fanno solitamente gli esponenti del Movimento 5 stelle. È l’invito che rivolgiamo alla Consigliera Sara Marcozzi, alla quale auguriamo naturalmente di vivere al meglio il più grande dono della maternità”.
“Parlare di discriminazione di genere, in riferimento ai fatti occorsi, significa strumentalizzare un grave problema che – spiega Scalera – ancora esiste e purtroppo resiste, subordinandolo alla logica utilitaristica sottesa al ‘purché se ne parli’, che in altri contesti sarebbe finanche comprensibile, ma che contestualizzata all’attuale momento storico che necessita di concretezza e rapide soluzioni, non è assolutamente condivisibile né tantomeno giustificabile. Considerando poi che si è puntato il dito contro il Capogruppo di un partito guidato da una donna, direi che si è ampiamente sconfinati nel ‘tamquam non esset’, perdendo e facendo perdere ulteriormente tempo prezioso che dovrebbe essere, invece, impiegato per la tutela della cittadinanza”.
“Marcozzi prenda le dichiarazioni del collega Guerino Testa esattamente per ciò che sono – aggiunge Di Biase – senza caricarle di significati oltremodo esagerati e fuorvianti. È un consiglio da donna a donna e soprattutto da madre che ha vissuto due gravidanze mentre ricopriva ben due incarichi, quello di assessore provinciale e consigliere comunale”.