NERETO – Il 24 Luglio scorso si era creata nel tratto iniziale della SP 6 (via della Fontana)  una voragine tale da richiedere l’immediata chiusura al transito del tratto in oggetto, ricadente nel centro abitato di Nereto. e la richiesta, da parte dell’amministrazione comunale di Nereto, di adeguato intervento di ripristino a carico dell’ente proprietario della strada.

Dopo oltre tre mesi l’intervento sulla voragine è stato eseguito ieri mattina presto ed è terminato nel primo pomeriggio con conseguente riapertura al transito, senza però comunicazione all’Ufficio Tecnico Comunale necessaria per consentire all’Ente comunale di revocare l’ordinanza di chiusura e alcuna comunicazione di fine lavori con certificato di regolare esecuzione.

Il Sindaco di Nereto Daniele Laurenzi ha espresso il proprio disappunto sulla vicenda:

” Chi ha eseguito i lavori lampo a nome e per conto della Provincia, ha poi tolto le reti, i presidi di sicurezza, ivi compresi i cartelli le transenne e la segnaletica (di proprietà del comune) portandosi via tutto. Non è una barzelletta”.

“L’ente comune di Nereto, non essendo stato edotto né dell’avvenuta ultimazione a regola d’arte dei lavori, né tantomeno della avvenuta riapertura al traffico del tratto in oggetto, si ritiene esonerato da ogni responsabilità connessa con la riapertura al traffico disposta da chicchessia. Con ampia più riserva di verificare la natura del progetto nonché il tipo di lavori eseguiti”.
“La Politica prenda posizione sulla necessità di tornare al voto per le Province e si lascino le nomine negli Enti a chi di competenza.
Si torni a votare il Consiglio Provinciale per ripristinare una visione generale dei problemi dell’intero territorio provinciale e finiamola con le logiche, con le liturgie, con le dinamiche politiche utili esclusivamente alle esigenze particolari o se vi piace di più interessate di determinati territori”.
“Mi dispiace ma è un dovere per me condividere tutto il disappunto della cittadinanza per la gestione di questa vicenda che ha assunto risvolti grotteschi”.