ANCONA- Il Comune di Ancona ha chiesto un risarcimento danni di 350mila euro nel procedimento a carico di Simone Bonci, geometra comunale ora sospeso dal servizio, e di cinque imprenditori accusati di corruzione per appalti pilotati, lavori ‘gonfiati’, fantasma o realizzati solo in parte, in cambio di utilità varie tra cui lavori in casa, nell’ambito dell’inchiesta “Ghost Jobs”, risalente al novembre scorso, eseguita da Squadra Mobile e sezione Pg di Polizia Municipale. L’amministrazione “danni patrimoniali, di immagine e per mancata concorrenza”. Oggi ad Ancona, per un difetto procedurale, l’udienza preliminare davanti al gup Francesca De Palma è slittata al 22 febbraio. Alla sbarra oltre a Bonci, inizialmente finito in carcere, anche Tarcisio Molini di Cingoli (Macerata), Francesco Tittarelli (Ancona), Carlo Palumbo di Torricella Sicura, Marco Duca di Cupramontana (Ancona) e Moreno Ficola, di Porto Recanati (Macerata).
Tra le cause del rinvio il fatto che Ficola non era stato sentito nonostante avesse chiesto di essere interrogato in fase di indagini preliminari; c’era poi un difetto di leggibilità del documento di richiesta di rinvio a giudizio notificato dalla Procura. Motivi per cui le difese hanno sollevato i difetti procedurali. Intanto il legale del Comune, avv. Marina Magistrelli, ha preannunciato la costituzione di parte civile e l’importo. Bonci, oggi assente, e Palumbi, chiederanno riti alternativi e hanno intenzione di risarcire il Comune prima della prossima udienza. Per Bonci – avv. Riccardi Leonardi e Lorenza Marasca – sarà patteggiamento o abbreviato; per Palumbi – avv. Gerardo Lettieri e Renzo Di Sabatino – abbreviato. Presente in udienza anche Molini. (ANSA).