TERAMO – Presentato questa mattina a Teramo un documento congiunto, predisposto da Confindustria Teramo e CGIL-CISL-UIL e UGL provinciali per mettere in campo idee e proposte per il rilancio della provincia di Teramo dal punto di vista, principalmente, delle infrastrutture, dell’innovazione e dell’occupazione, soprattutto in vista del Recovery Fund, sul quale non ci si può far trovare impreparati perché i progetti che la Regione proporrà al Governo abbiano ricadute concrete sul nostro territorio. E soprattutto in un momento di particolare drammaticità, in cui all’emergenza economica e occupazionale, si aggiunge l’emergenza Covid.
Questa è la posizione, sostanzialmente unanime, ribadita dal Presidente di Confindustria Teramo, Cesare Zippilli e dai segretari confederali, Giovanni Timoteo di CGIL, Fabrizio Truono della Uil e Fabio Benintendi della CISL che hanno fortemente voluto il documento unitario da mettere a disposizione della comunità teramana, “ma soprattutto delle forze politiche e delle istituzioni, con le quali abbiamo già avuto una riunione sabato scorso e con le quali torneremo a riunirci, per condividere questo percorso di idee e progettualità – ha dichiarato Timoteo – Dobbiamo capire come riprogettare la provincia di Teramo in materia di industria, aree interne, turismo, ricostruzione; tavoli di lavoro, questi, che non sono mai partiti”.
“E’ necessario fare quello che si è tralasciato in questi anni – ha affermato il Presidente di Confidustria – dobbiamo rendere appetibile questa provincia, soprattutto in materia di infrastrutture e innovazione, pensando anche al 5G e alla fibra ottica”.
“Sono necessari interventi in coesione e condivisione, per questo abbiamo predisposto questo documento unitario, sulla rete dei servizi, la sanità, i sociale, l’edilizia – ha aggiunto Truono – per rilanciare il territorio con l’obiettivo di favorire il ritorno al lavoro”.
“Gli investimenti che andremo a chiedere – ha precisato Benintendi – riguardano la progettualità a medio e lungo termine e la valorizzazione di ciò che il territorio può già offrire”.
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