TERAMO – Il Festival della Psicologia del 3 e 4 ottobre a Teramo ha chiuso il suo sipario e, come è giusto che si faccia, vanno rilevate le luci e le ombre di un evento svoltosi in un momento sicuramente non facile e per certi versi anomalo.

Pur tuttavia, trattandosi di una prima edizione in cui psicologi e psicoterapeuti del territorio si sono cimentati per esporre le proprie strategie professionali ma anche per rilevare come l’attuale periodo va osservato dall’angolazione psicologica, si può senz’altro dire che c’è da esprimere soddisfazione.

Sabato mattina, alla presenza dell’Assessore alle politiche sociali Ilaria De Sanctis e della responsabile regionale di Altra Psicologia Abruzzo Cinzia D’Amico, è stato dato il saluto bene augurante ad un calendario fitto di impegni, che si sarebbe sviluppato in questa “due giorni” aprutina.

In plenaria si è svolto un incontro condotto dallo psicologo Ernesto Albanello, avente per argomento ”memorie emotive di una pandemia” con il quale sono state evidenziate tutte le ripercussioni critiche che l’arrivo del covid-19 ed il lockdown che ne è seguito, ha determinato-

Gli aspetti salienti che sono stati trattati hanno riguardato il lutto negato e la sua mancata elaborazione a causa delle rigide disposizioni per evitare la trasmissione del contagio, il fenomeno dei suicidi, particolarmente eclatante in provincia di Teramo ed il fenomeno della reticenza alla ripartenza, invocata dalle istituzioni, che ha incontrato forti perplessità in tante persone spaventate e sfiduciate, tanto da parlare di “sindrome della capanna” o claustrofilia come propensione el rimanere entro le mura di casa. Altra fase critica che il covid.19 ha prodotto, è stata la scarsa socialità nelle scuole, alimentata dalla sfiducia dell’approccio verso l’altro ed in osservanza al distanziamento.

E’ stata presente anche l’Assessore Elodia Di Vincenzo, in rappresentanza del Comune di Castiglione Messer Raimondo, area contrassegnata come “zona rossa” per effetto del livello dei contagi propagatisi.

Molti altri lavori hanno avuto la caratteristica di laboratori emozionali, aperti ad un numero determinato di partecipanti, che hanno così potuto sperimentare quanto la psicologia può rendersi interprete delle varie criticità di cui la personalità dell’individuo può essere destinataria.

Si è quindi passati dal riconoscimento delle tensioni del corpo alla musicoterapia, al rapporto con i sogni, al valore della fiaba come strumento per un ascolto interiore alla gestione delle emozioni con particolare riguardo alla rabbia ed a come contenerla alla libro terapia alla riabilitazione, alla stimolazione ed all’allenamento cognitivo alle costellazioni familiari secondo un approccio sistemico, solo per fare alcuni esempi.

A condurre l’andamento delle attività sono stati gli psicologi Irene Ammazzalorso ed Ernesto Albanello che hanno espresso soddisfazione per la partecipazione ed il coinvolgimento dei frequentanti.

C’è da sottolineare che i partecipanti hanno dato prova di grande interessamento alle tematiche psicologiche, sottoponendosi alla misurazione della temperatura ed osservando il distanziamento come da disposizioni vigenti e quindi dimostrando che nonostante le limitazioni in atto, giovarsi dei supporti psicologici per una migliore qualità della vita, rappresenta una opportunità oggi ancora più preziosa che nel periodo ante-covid.