TERAMO – Lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni del 25 settembre per ricordare l’epica battaglia della Resistenza di Bosco Martese, l’ANPI e la CGIL di Teramo invitarono il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ignorandone del tutto la storia politica.
A nulla sono valse le proteste degli antifascisti teramani per evitare che l’esponente di un partito nato dalle ceneri dell’MSI (Movimento Sociale Italiano, di chiara ispirazione fascista) presenziasse ad un evento tanto sentito nel nostro territorio. La memoria di quel posto non è stata violata solo grazie al forfait dell’ultimo momento dello stesso Marsilio.
Eravamo convinti che il messaggio lampante delle proteste fosse arrivato forte e chiaro ed invece niente: anche quest’anno, infatti, nella lista degli interventi compaiono i nomi di Marsilio e del Presidente della Provincia, Di Bonaventura. Quest’ultimo, ricordiamo, concesse la sala del Comune di Notaresco, di cui è Sindaco, a Nuove Sintesi.
Non possiamo accettare tale situazione e non vogliamo che Bosco Martese diventi una passerella per tutti.
Non staremo ad ascoltare quelle giustificazioni per le quali le celebrazioni ufficiali prevedono di invitare tutte le istituzioni.
Se nelle istituzioni ci sono esponenti che si rifanno a valori che nulla hanno a che fare con quelli della Resistenza partigiana, allora questi esponenti vanno combattuti come fecero i partigiani.
È ora di dire basta e di porre fine, una volta per tutte, a questo tipo di manifestazioni
Stralcio da una nota del Centro Politico Comunista Sandro Santacroce