TERAMO – Eravamo stati inebriati da un’estate, la scorsa, diversa da questa: troppo “ricca” quella passata, molto più aderente alla realtà teramana, l’attuale.
Certo, non si devono trascurare i fatti ultimi, quelli di una realtà sociale toccata o quasi violentata; in fondo il calcio professionistico di serie C rimane uno strumento meravigliosamente attraente ma che rientra nel novero della aziende anomale, almeno secondo noi. E’ comunque verissimo che venga dopo quelle “vere”, che danno lavoro a decine o centinaia di persone, pur attingendo proprio da lì per “divertirsi” e per far “divertire”.
Il calcio, però, lo si fa anche per proprie scelte, quindi non indotte, e per soddisfazioni personali, normalmente riservate, e in esclusiva, a chi lo rappresenta, fino ai rischi connessi. Il presidente del Teramo Calcio aveva testato da subito, restandone ammaliato, l’entusiasmante risposta della piazza per comprendere, forse successivamente, che poi sarebbero stati i risultati, la gestione dei rapporti con la città, con la tifoseria, con la stampa e con parte dello stesso gruppo di lavoro calcistico messo in piedi dal proprio staff, a fare la differenza.
Da ciò sono nate situazioni anche opposte a quelle iniziali, talune inimmaginabili: oggi ci sono programmi “rivisitati” ma si ha l’impressione che si stia tentando di recuperare, in primis con la tifoseria (opportunamente – ndr), un rapporto che non è più idilliaco. Forse è in quest’ottica che, nel post-conferenza stampa ultima, alcuni rappresentanti dei due clubs cittadini, con i rispettivi presidenti, si siano soffermati privatamente a colloquio con la proprietà. Top-secret i contenuti, giustamente. Si spera, ma resta solo un auspicio, che sia stato costruttivo, chiaro e, soprattutto, lungimirante.
Se son rose, comunque, rifioriranno… proprio come le cessioni di Cristini, Martignago, Ilari e Soprano, gente che, più di altri, ha mercato e richieste concrete che comunque impongono il dover trovare intese in “uscita” con il Teramo Calcio.
Soltanto da lunedì si saprà, al contrario, se il giovane difensore centrale della Roma, il 20enne Trasciani, sarà biancorosso.