SILVI – In merito alla nota diffusa da Arcigay di Teramo sulla conferenza che il prof. Gianfranco Amato terrà a Silvi giovedi sera alle 21, il sindaco Andrea Scordella ha precisato quanto segue.“E’ sorprendente che chi si professa paladino delle libertà e che sostiene che occorre garantire “la libertà e il pluralismo di idee di ogni cittadina e cittadino” si dica sconcertato del fatto che il sindaco accolga l’invito a presenziare a una conferenza in cui si parlerà di una proposta di legge depositata in Parlamento e della libertà educativa della famiglia. Ancora più sconcertante il fatto che l’Arcigay nel suo comunicato/protesta sostenga a priori pregiudizialmente che la proposta di legge nella conferenza che si terrà fra tre giorni sarà descritta come “una legge inutile e liberticida”, giudizio sostanzialmente diverso da quello successivamente riportato come dichiarazione del relatore della conferenza che usa ben altri termini: “legge inutile e non necessaria nel momento storico in cui viviamo”.
Il sindaco di Silvi, com’è buona consuetudine consolidata negli anni in occasione di tutte le manifestazioni culturali e sociali della città, in cui è invitato ha accettato di presenziare alla conferenza, e non a una manifestazione politica o omofobica, proprio nel segno della garanzia del pluralismo delle idee. Se questo è stato platealmente confuso con altro, per ragioni che contrastano con i principi che dovrebbero essere alla base di chi ha sollevato questa questione, non è colpa del sottoscritto ma di cattiva, non so se voluta, interpretazione dell’Arcigay di Teramo. Tanto per chiarire, aggiungo che nella mia vita privata e professionale, così come oggi nella veste politico/amministrativa di sindaco di Silvi, non ho mai discriminato nessuna persona e nessuna idea, anzi ho rispettato sempre il pensiero degli altri. Non ho mai imposto il mio pensiero o il mio modo di interpretare situazioni e fatti di qualsiasi genere ad altri, così come non mi sono mai fatto imporre, e non mi farò imporre nemmeno per il futuro, idee e convinzioni delle quali non sono pienamente convinto. Un’ultima precisazione: la conferenza non si terrà nella Chiesa ma in una delle sale parrocchiali”.