ROSETO – La soddisfazione per i passi in avanti anche in ambito provinciale per il nuovo centro di raccolta e del riuso, dovrebbe in noi prevalere perché da sempre siamo sostenitori di questo progetto e della sua ubicazione.
Questa soddisfazione passa invece in secondo piano rispetto alla sorpresa di leggere le dichiarazioni odierne dei consiglieri di minoranza Enio Pavone e Angelo Marcone. Dichiarazioni che ci lasciano costernati per il dito puntato contro, del tutto esplicitamente, verso alcuni esponenti del centrodestra provinciale che con la loro assenza al momento del voto non hanno sostenuto la posizione del vice presidente della provincia nonché collega di minoranza in quel di Roseto Alessandro Recchiuti.
Siamo costernati perché ci chiediamo in quale mondo politico vivano e se hanno contezza sopratutto delle dinamiche politiche che hanno sancito l’attuale amministrazione provinciale. Nata appunto da accordi politici trasversali, nemmeno tanto nascosti e di dominio pubblico, tra i veri detentori del voto territoriale in provincia: Paolo Gatti e Tommaso Ginoble. Crediamo che questo basti per capire, per non sorprendersi di quanto accaduto ieri in consiglio provinciale e non allunghiamo il brodo dei ricordi e dei nomi legati a questi “deus ex machina” della politica abruzzese presenti in assise provinciale.
Allora perché sorprendersi se si ha a cuore il bene di Roseto e sopratutto, se si vuol proporre una alternativa politica alla città nel maggio 2021? Ci permettiamo di essere un pelino saccenti nei confronti di Pavone e Marcone, ricordando loro di essersi messi a traino della sinistra estrema di Rosaria Ciancaione sull’argomento, riportandoli alla realtà delle dinamiche comunali: consigliamo loro di guardare l’attuale composizione dell’attuale consigliatura rosetana dove un solo partito di rilievo nazionale, il PD ben radicato e presente attivamente da sempre nel tessuto sociale rosetano, è riuscito ad eleggere ma dove oltre la metà dei consiglieri è emanazione di gruppi civici locali.
Ed è per questo che siamo sorpresi dall’autogol politico dei due, che mostra un implicito attaccamento alla giacca dei grandi partiti Lega, Fdi e FI come dimostrato dall’inutile (ed elitario) tavolo politico convocato qualche tempo fa.
Ma siamo sicuri che i grandi partiti di centrodestra oggi siano portatori di voti reali in ambito comunale?? E’ storia delle ultime consultazioni comunali nella nostra provincia, che dove il centrodestra ha battuto il pugno arrogantemente imponendo linea e candidati, le sconfitte hanno superato il 90%, spesso ricondotti all’umiltà della sconfitta proprio dal notevole lavoro sul territorio delle civiche. Lavoro che i grandi partiti, PD rosetano a parte purtroppo, non hanno intenzione di fare per esclusivi interessi superiori.
E allora cari Pavone e Marcone, delle due l’una: o si accetta il sistema tacendo attaccandosi alla giacca di Lega/FDI/FI (correnti presenti all’interno incluse) o si lavora a testa bassa sul territorio consapevoli dell’autostrada politica che si ha davanti lottando contro le trasversalità provinciali esistenti tra fazioni e rancoristi che portano a spartire i comuni da amministrare (Giulianova insegna). E Roseto, seconda città della provincia, non sfugge a questa dinamica. Inutile sorprendersi ed indignarsi adesso.
Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta.