NERETO – L’Anpi Val Vibrata esprime preoccupazione per l’improvvisa apertura della vertenza Betafence: la multinazionale leader nella produzione di reti e recinzioni metalliche, ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Tortoreto ed il licenziamento di 155 lavoratori. La sciagurata decisione, al di là delle ipocrite giustificazioni formali addotte, è frutto dell’odiosa scelta speculativa di delocalizzare la produzione in Polonia. Nessuna motivazione di carattere economico, di mercato, di produzione, sostiene tale decisione, solo beceri, cinici, volgari calcoli finanziari, che hanno portato i vertici dell’azienda a decidere la chiusura della produzione ed il licenziamento di 155 lavoratori, con un’ulteriore drammatica ricaduta sull’indotto che gravitava attorno all’attività della Betafence e che assicurava lavoro almeno ad altri 150 lavoratori. E’ una decisione che mostra da un lato il cinismo dei monopoli e la considerazione che hanno per la vita. Dei dirigenti londinesi arrivano ed in dieci minuti cancellano il destino di 150 esseri umani e le loro famiglie, con un tratto di penna. Dall’altro lato è necessario che le Istituzioni locali superino l’attuale stato di impotenza e tornino ad affermare la centralità del diritto al lavoro come diritto costituzionalmente protetto. In particolare, è necessario che gli enti pubblici, a partire dalla Regione Abruzzo, si adoperino ad ogni livello per scongiurare il dramma della chiusura di aziende, della perdita di lavoro di centinaia di uomini e donne, dell’impoverimento complessivo del tessuto economico e sociale di un intero territorio, e per trovare le soluzioni adeguate per assicurare continuità lavorativa ai lavoratori della Betafence e prospettive economiche a tutto il territorio. Ai lavoratori della Betafence, alle loro famiglie, va il pieno sostegno dell’Anpi Val Vibrata che ricorda che il il diritto al lavoro è sancito in Costituzione.