TERAMO – Si è celebrato questa mattina, nella caserma “Andrea Costantini” di Teramo, il 246° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza che, per le limitazioni anti COVID-19, si è svolto nella massima sobrietà, senza il coinvolgimento di Autorità e Reparti in Armi.

E proprio in relazione all’emergenza sanitaria, il Corpo della GdF ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Circa 3.700 le persone e 765 gli esercizi commerciali controllati dai militari della Guardia di Finanza di Teramo a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da COVID-19: 155 i soggetti, a vario titolo, denunciati/segnalati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, mentre sono state 8 le attività commerciali chiuse a seguito di varie inadempienze, constatate sanzioni amministrative in 108 casi e sottoposti a sequestro oltre 158.746 mascherine e dispositivi di protezione individuale e 15.818 litri di igienizzanti venduti come disinfettanti.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 26 militari.

Il bilancio operativo delle attività svolte nel 2019 dai Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, riporta che sono stati eseguiti 1.745 interventi ispettivi e 423 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile.

Più in generale, l’evasione fiscale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione della Guardia di Finanza con il rilevamento di reati fiscali principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione. Sempre a livello nazionale il valore dei beni sequestrati nella passata annualità, per reati in materia di imposte dirette e IVA, è di 637.303 euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano a 9.612.116 euro. Sono 22 i casi scoperti di società che hanno utilizzato indebite compensazioni per evadere l’I.V.A.

Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 38 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente euro 3.575.840 di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 45 datori di lavoro per aver impiegato 145 lavoratori in “nero” o irregolari.

Ammontano, invece, a 32 gli interventi svolti nel settore delle accise, mentre nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 43 controlli riscontrando 11 violazioni.

122 sono gli interventi complessivamente svolti, nel 2019, a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 172 deleghe d’indagine complessivamente concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e con la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a 379.280 euro, mentre si attestano su circa 15.980 euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 20. Attività, queste, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per 165.668 euro, a carico di 5 soggetti.

31 sono stati gli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, ed ammonta a 1.210.047 euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i relativi provvedimenti hanno raggiunto la quota di 215.000 euro.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti sono state sviluppate 4 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 5 persone. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 18.155 euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per 130.000 euro.