ROMA – “Quando aprire gli stadi? Io mi auguro i primi di luglio. La prima settimana, massimo metà luglio. Questo significherebbe che il nostro Paese ha eliminato quelle ultime restrizioni e che siamo usciti da questo momento particolarmente buio“.

Intervistato da Radio Deejay, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, parla della ripartenza del calcio avvenuta con la semifinale di Coppa Italia Juventus-Milan e fa capire che il prossimo step sarà di far tornare i tifosi, almeno in parte, negli stadi. “Quelli di Torino e di Napoli sono stati gli ultimi tasselli che servivano per fugare qualunque dubbio sulla proiezione dei campionati – dice ancora Gravina -; ne manca ancora uno che è la partecipazione dei tifosi. Mi auguro avvenga in tempi molto rapidi“.

Alla domanda se ora bisogna ‘costruire’ un calcio diverso, Gravina ha risposto di essere “convinto che fra i tifosi e il calcio c’è stato un contatto continuo, un filo che non si è mai spezzato e quel filo è la passione che ha contraddistinto i vincoli forti. Abbiamo avuto momenti difficili, dove ancora una volta – e questa credo sia quasi una caratteristiche del nostro Paese – ci siamo fatti del male da soli. Abbiamo fatto di tutto per denigrare anche quegli aspetti positivi che abbiamo fatto, come il fondo salva calcio. Immediatamente abbiamo demolito una delle più belle e uniche iniziative che hanno dato possibilità al nostro calcio di rilanciarsi. Noi amiamo farci del male, dobbiamo per forza cercare sempre di demolire anche quello che di positivo riusciamo a fare“.
Ma con la lega calcio è cominciato un percorso che deve portare a riforme reali? “E’ il prossimo impegno che richiede energie – la risposta di Gravina -. Il rapporto con Paolo Dal Pino, il rapporto con l’istituzione Lega, è stato un elemento di forza, quella spinta a puntare sempre più avanti, ad alzare l’asticella, a trovare energie e forza per portare avanti una nuova idea” – ANSA –