TERAMO – Le fragilità della nostra provincia necessitano di una risposta forte e coesa.
In queste settimane abbiamo avuto la conferma della particolarità del tessuto produttivo teramano, che non a caso ha fatto registrare due primati, purtroppo negativi,con l’elevato numero di richieste per il bonus di 600 € e di cassa integrazione ordinaria.
Due dati concreti emersi durante l’emergenza COVID che testimoniano l’acuirsi di una situazione di disagio economico e sociale oggetto, tra l’altro, di un confronto che ci vede impegnati con la locale Prefettura in una attività di monitoraggio,in cui sono coinvolte tutte le componenti della società teramana, ai vari livelli.
Non passa giorno in cui non si registri l’estrema difficoltà di molte persone rimaste senza lavoro, di piccoli imprenditori e titolari di attività commerciali i quali lamentano ,accanto all’incertezza della ripresa delle attività, la mancanza di liquidità e di risposte adeguate da parte del mondo creditizio. In un contesto caratterizzato da simili difficoltà, la situazione del territorio diventerebbe ancor più drammatica se si realizzasse il piano di riassetto preannunciato dalla Banca Popolare di Bari.
Un piano di riorganizzazione lacrime e sangue nel quale sono previsti tagli al personale e chiusura di sedi con il risultato di accrescere le problematiche di questa provincia . Va ricordato che la BPB (ex Tercas) nella provincia, è presente, con 49 sportelli, in 42 comuni su un totale di 47.
Con questo programma di ristrutturazione, ci ritroveremmo con meno occupati, meno opportunità di accesso al credito per imprese e cittadini e con una ulteriore penalizzazione delle zone interne.
Non possono essere sempre gli stessi a pagare; questo territorio non può più subire azioni che favoriscono solo un ulteriore arretramento, ma merita rispetto e soluzioni in grado di rilanciarlo con iniziative che abbiano principalmente l’ obiettivo di creare lavoro e sviluppo.
Anche partendo dalle ripetute crisi, possiamo e dobbiamo recuperare una costante capacità di ascolto, analisi, approfondimento sulle fragilità, inefficienze, ritardi, inadempienze delle nostre comunità, sulla portata reale e sulle conseguenze delle nostre azioni.
In sostanza, a nostro avviso, dobbiamo innovare il nostro agire, sapendo recuperare la dimensione collettiva e il valore dell’interesse generale.
Il nostro vuole essere un appello ai rappresentanti politici, istituzionali, economici, associativi, professionali, di questa provincia per sviluppare azioni, proposte con le quali indicare le soluzioni alle necessità ed ai bisogni del territorio.
Per queste ragioni chiediamo una tempestiva convocazione dell’Osservatorio Provinciale dello Sviluppo per adottare delle iniziative mirate, che sappiano coniugare i diversi temi sui quali intervenire – sanità, turismo, servizi, attività produttive, ricostruzione, infrastrutture, zone interne, mobilità – dentro un progetto sinergico con il quale indicare programmi, risorse e soggetti, da impegnare per il rilancio del territorio.
Non abbiamo altro tempo!.
Abbiamo il dovere di mettere in campo subito fatti concreti, tali da garantire a Teramo e alla sua provincia un futuro degno della sua storia e delle sue opportunità.
CGIL TERAMO CISL TERAMO UIL TERAMO
Giovanni TIMOTEO Fabio BENINTENDI Fabrizio TRUONO