TERAMO – Inadempienze sulle misure per il contrasto e il contenimento del covid-19 nei mezzi di trasporto pubblico di linea. E’ quanto segnalano le segreterie provinciali di Fit Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal, insieme ai Componenti della Commissione Covidl9 delle Unità Produzione di Teramo e Giulianova, in una lettera che hanno indirizzato al presidente Tua Gianfranco Giuliante, al presidente della Regione Marco Marsilio e al sottosegretario alla Presidenza della Giunta Umberto D’Annuntiis, ai componenti del comitato Covid 19 Steering Comitee (Maxmilian Di Pasquale, Federica Martino, Francesco Di Fonzo, Giustino Parruti), al Prefetto e al Questore di Teramo, all’Asl e all’Inail, oltre che al responsabile delle unità di Produzione Teramo e Giulianova Franco Stromei.
Ecco quanto si legge nel documento:
“Come è noto il DPCM 26 aprile 2020 in vigore dallo scorso 4 maggio, ha previsto all’articolo 7 avente ad oggetto “Misure in materia di trasporto pubblico di linea” (allegati 8 e 9) specifiche direttive finalizzate a contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nelle attività di trasporto pubblico di linea terrestre, marittimo, ferroviario, aereo, lacuale e nelle acque interne.
Con l’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 49 del 26 aprile 2020 e in attuazione del Protocollo siglato dalle associazioni di categoria, 00.SS. e MIT in data 20 marzo 2020, sono state adottate misure di carattere generale per i responsabili dei servizi di trasporto.
Le scriventi Segreterie Territoriali di Teramo, unitamente alle Rappresentanze Sindacali Aziendali ed ai Componenti della Commissione Covidl9 delle Unità Produzione di Teramo e Giulianova per l’applicazione e la verifica delle regole dei protocolli Ministeriali Covid-19 14.3.2020 e 20.3.2020, sono ad evidenziare che le pregresse istanze volte a tutelare la salute e la sicurezza in particolare del personale viaggiante, sono ad oggi rimaste inevase.
Risulta peraltro a codeste OO.SS. che in data 6 maggio 2020, la Società ha adottato e portato a conoscenza del personale mediante apposito Ordine di Servizio, il “Protocollo SARS CoV-2” nel quale sono indicati i provvedimenti adottati dall’azienda e le condotte che ciascun lavoratore o visitatore avrà l’obbligo di assumere.Tale protocollo, adottato unilateralmente dall’azienda ed ignorando le istanze e i suggerimenti indicati dalle Organizzazioni Sindacali, prevede ad esempio che il personale viaggiante addetto alla guida dei mezzi debba provvedere autonomamente ad ogni inizio turno e/o cambio di autobus, alla sanificazione del proprio posto di guida mediante i prodotti messi a disposizione dall’Azienda.
Desta peraltro scalpore ed indignazione il recentissimo inizio della distribuzione al personale di guida di un apposito kit anti covid-19 che include un detergente spray da nebulizzare sulle superficie da igienizzare per poi lasciarlo agire per almeno 15 minuti prima di asciugarlo con carta o panno monouso.
E’ del tutto evidente che non essendo stati previsti i necessari tempi accessori utili a tale scopo, la sicurezza dei lavoratori non viene garantita con conseguente grave e serio pericolo per la salute degli stessi. L’applicazione del protocollo così scritto, oltre a non garantire la sicurezza dei lavoratori, è in grado di determinare riflessi negativi sulla regolarità dell’esercizio, dilatando e scompaginando gli orari e determinando con certezza disservizi e soppressioni di corse nell’arco della giornata.
Corre peraltro l’obbligo di evidenziare che I’ Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n° 49 del 26 aprile 2020, prevede la distribuzione di prodotti disinfettanti del posto guida ai conducenti da utilizzarsi in caso di necessità, ma non prevede che il personale di guida cui è demandato anche il compito di accertare che vi sia il cosiddetto “distanziamento sociale” sull’autobus, debba sostituirsi al personale specializzato per l’igienizzazione periodica dei mezzi anche nel caso quest’ultimi rientrino in deposito.La normale igienizzazione e sanificazione dei mezzi di trasporto degli uffici, delle officine e degli spazi comuni, già nota dolente di codesta società in tempi normali, è messa in seria discussione dal ridotto orario degli operatori delle ditte appaltatici, che hanno collocato anch’Esse i lavoratori in CIG. Tale operazione è da noi ritenuta quantomeno inopportuna in un momento in cui la pulizia e la sanificazione sarebbero da incrementare. Peraltro manca un piano per la pulizia e sanificazione degli autobus delle residenze periferiche che non rientrano in sede o che attualmente sono fermi nelle varie sedi Provinciali in seguito alla riduzione dei servizi. E’ clamorosa ed indicativa, per esempio, l’impossibilità di lavare esternamente gli autobus per la rottura ormai da tre mesi dell’impianto di lavaggio dell’Udp di Teramo. Ad oggi non ci è dato sapere quanti, quali, e in che data sono stati sanificati gli autobus in servizio e quelli fermi in attesa della ripresa lavorativa e con quale frequenza la sanificazione viene effettuata, chi controlla, redige e conserva il registro delle sopracitate sanificazioni.
Per quanto riguarda il distanziamento fisico tra gli utenti del servizio pubblico, l’Azienda molto a rilento sta provvedendo all’apposizione dei marker sui sedili da lasciare liberi, ancora non predispone avvisi per l’utenza da apporre sugli autobus recanti il numero di passeggeri trasportabili come da indicazioni ministeriali. Emblematico per la sua difficile applicabilità, l’Ordine di servizio n.243/2020, che pone l’operatore d’esercizio nell’ingrato compito di scegliere chi far accedere al servizio e chi no, come unico responsabile lungo la linea, ponendolo di fatto al rischio concreto di discussioni con l’utenza.
Segnaliamo inoltre l’approssimazione nella consegna delle mascherine, guanti e gel disinfettanti agli operatori d’esercizio, non avendo l’Azienda comunicato ufficialmente gli addetti preposti al registro e distribuzione dei suddetti prodotti .Infine non possiamo non segnalare la completa assenza di indicazioni anche tramite cartelli, di istruzioni e comportamenti da tenere negli spazi comuni quali, portineria, sala agenti, uffici e officine. Non vi sono al momento percorsi segnalati per i fornitori in entrata , non vi sono ovviamente postazioni per il rilevamento della temperatura corporea e non sono stati individuati gli addetti al controllo delle entrate per la corretta applicazione del Protocollo prospettato.
Visto che le numerose segnalazioni e richieste ad oggi rimaste inevase ci si vede costretti ad inoltrare la presente istanza alle autorità competenti.”
Copertina: foto di repertorio