TERAMO – Difficilmente si ha la percezione, in un attimo, d’avere a che fare con una persona perbene. E’ stato così per il numero uno del calcio di Lega Pro, persona d’altri tempi per disponibilità, cortesia e modestia evidenziate. L’intervista rilasciata ad un’emittente televisiva e ad un giornale on-line prettamente locali (Teleponte ed ekuonews), per Francesco Ghirelli, è valso tanto quanto avesse avuto a che fare con testate molto più prestigiose. E’ per questo che lo ringraziamo; l’approccio è addirittura confidenziale.
“Sono ovviamente a casa, a Roma, ma vedo mia moglie meno di prima“, dice
Come vive la pandemia, presidente?
“Parlando spesso al telefono con Cesare Fogliazza, presidente della Pergolettese, Maurizio Rullo del Novara, Giuseppe Pasini della Feralpi e Gianfranco Andreoletti dell’Albinoleffe, ho sentito con le mie orecchie sirene di ambulanze e rintocchi di campane a morte. Rimane davvero difficile parlare di calcio in situazioni di questa natura, ma dobbiamo farlo. Il nostro impianto sociale è unico: prima o poi il Paese uscirà da questa guerra e noi abbiamo il compito di riportare il pallone sui manti erbosi”
Dipendesse esclusivamente da lei, avrebbe detto stop per quest’anno?
“Bisogna rispettare la catena di comando e non va creata confusione. C’è la Sanità, innanzi tutto, poi le decisioni del Governo, quindi del Coni, della Federcalcio e, dulcis in fundo, delle Leghe. Ed il virus non è stato ancora battuto. Entreremo in gioco quando tutte le componenti avranno fatto il loro e valuteremo con i presidenti dei sessanta clubs. Resta che, personalmente, auspicherei di poter tornare a giocare… ieri!”
Indubbiamente il calcio, tra i professionisti, ha delle peculiarità molto diverse, forse troppo…
“E’ così, dalla serie A in poi, ma non si dimentichi che siamo stati la prima Lega Prof a fermarsi, da Piacenza-Sambenedettese, mettendo la salute al primo posto. Lasciamo poi perdere le telefonate che ricevetti… Diciamo che per molti ero stato avventato ma, purtroppo, avevo visto giusto. Non posso nascondere – aggiunge Ghirelli – che prima di quella decisione ascoltai la famosa lezione di Bill Gates che tenne a Vancouver nel marzo 2015. Rimase inascoltata dal mondo ma aveva predetto, invece, quel che sarebbe potuto accadere”
Il protocollo della FMSI appare inapplicabile, soprattutto in C
“Premesso che è fatto molto bene, in effetti bisognerà vedere se saremo in grado di renderlo esecutivo. Altro problema: abbiamo bisogno di tempo, non per bypassarlo, ma per sperare che la situazione complessiva migliori, puntando tutto sulla medicina“. “Intanto – prosegue il Presidente Ghirelli – fino al 18 maggio è tutto fermo, ma trascurare che le nostre strutture mediche siano costituite da volontari, sarebbe un errore. E poi anche i costi non sono un aspetto secondario, ma un problema in più”
La maggior parte dei Presidenti di C sono per la fine della stagione e per una rimodulazione futura
“Il potere di ogni decisione è del Consiglio Federale ma sono importanti le loro volontà, delle quali prenderò atto giovedì 7 maggio, per portarle al dibattimento del giorno seguente, 8 maggio”
Una Serie C d’Elite a 20 squadre ed una semiprofessionistica a 40 la vede come una soluzione applicabile?
“Io sono intanto concentrato su un’altra questione: bisognerà rimettere nella giusta rotta di galleggiamento le attuali 60 società, trovando le risorse necessarie, perché esiste davvero un problema di continuità. I proprietari dei clubs, giustamente, devono prima pensare alle loro aziende. Successivamente verrà l’analisi della sua proposta; d’altronde noi siamo la Lega delle riforme. Eravamo 90 fino a pochi anni fa, prima d’essere 60”
Presidente Ghirelli, l’estate scorsa la mia città ha gioito per l’avvento di Iachini, che oggi è molto meno entusiasta di allora
“Franco è un imprenditore serissimo, che è entrato nel nostro mondo investendo a 360 gradi: lui porta onore al calcio italiano ed è una risorsa notevole. Parlo spesso con lui e farò l’impossibile per tenerlo dentro, anche perché ci deve dare una mano per l’allestimento della nuova serie C“