Ho riflettuto alcuni giorni fa, mettendo ogni lettore delle mie considerazioni, di fronte al bivio se stessimo varcando la soglia di un’epoca dei cambiamenti oppure se al nostro cospetto si stesse profilando un cambiamento d’epoca.
L’analogia che rilevavo è che stavamo al crepuscolo di una frettolosa globalizzazione, mai convincente per la sua visione competitiva , che nascondeva al suo interno il disegno di un feroce capitalismo finanziario che avrebbe spazzato via le idee per una progettualità imprenditoriale a misura d’uomo.
La situazione critica si è trascinata per dodici anni, da quel 2008 in cui è iniziata una discesa che ha procurato fallimenti in ambito industriale di tali proporzioni da indurre più di un imprenditore a togliersi la vita nella impossibilità di far fronte agli impegni contratti con gli istituti di credito.
Malgrado questa involuzione, non è nata una visione diversa su come fare economia, su come concepire un sistema bancario che mettesse in moto un sistema virtuoso per far ripartire quella imprenditoria che somigliava sempre di più ad una forbice che separava i tutelati che godevano di garanzie spesso frutto di compiacenze per una politica clientelare rispetto a coloro che puntavano sui propri meriti e sulle capacità di proporsi in modo pulito.
Il covid-19 del 2020 è arrivato come “un colpo di grazia” ai danni di un sistema agonizzante da tempo, in quanto fortemente in affanno e soprattutto senza prospettive.
Ora, riprendere, da dove si è interrotta la corsa, per effetto di una brusca interruzione dovuta ad un contagio che ha poi preso le proporzioni di una pandemia, vuol dire non aver compreso la lezione.
Tornerei al “cambiamento d’epoca” ed alla presa di coscienza di una stagione di aggressioni virali che probabilmente si espanderà ed andrà ben oltre il covid-19.
E’ comprensibile che un sistema economico fondato sull’intruppamento dei consumatori, dagli ombrelloni stipati su un metro di spiaggia, alle discoteche stracolme senza alcuna protezione (ricordate Corinaldo con le sue vittime per effetto di una dispersione di peperoncino urticante che determinò la ressa alle uscite per mancanza d’aria?) ai centri commerciali, alle fila di quanti non ne volevano sapere di essere secondi a nessuno nell’acquisto di smartphone di ultimissima generazione, vada ripensato o, forse, trasformato da capo a piedi.
Eludere questa domanda, a cui certamente non può rispondere una comunità scientifico-sanitaria che, per mestiere, può dirti cosa è sconveniente fare, ma certamente non può prospettare indirizzi di economia post covid-19 che altri studiosi dovranno elaborare per poi sottoporli alle forze di governo, significa non fare esperienza di quanto accaduto.
Probabilmente il popolo è disposto anche a fare rinunce radicali rispetto al passato, ma vuole essere guidato da chi è in grado di avere una visione, che può comportare anche una “traversata del Mar Rosso” fatta di lacrime e sangue, però lungimirante e capace di non lasciare nessuno indietro.
Questa persona, che probabilmente dovrà avere una consapevolezza fatta di umanesimo illuminato, deve poter essere dotato un carisma che induca chiunque, a seguirlo.
Perché soprattutto, sarà stata capace di preordinare una strada che ha individuato un futuro credibile e durevole, combinato con un passato di cui non viene dimenticato neanche un dettaglio.
Ernesto Albanello