ATESSA (Ch) – “I lavoratori della Sevel spa di Atessa si sono rifiutati di recarsi a lavoro, con un’astensione intorno all’ 80% e questo grazie allo Sciopero: l’unico strumento di protesta in mano ai lavoratori, che ha dato la possibilità di astenersi, di poter tutelare il proprio diritto alla salute”.
A dirlo è l’Usb Abruzzo, che aggiunge: “Con ancora più forza torniamo quindi a chiedere alle Istituzioni, al Presidente della Regione, al Prefetto, alle ASL, di decretare la chiusura di tutte quelle attività produttive non di prima necessità, nell’interesse collettivo di tutta la cittadinanza, almeno fino al 28 Marzo in modo da garantire una riduzione del rischio da contagio.”
“Oggi gli operai hanno dimostrato grande senso di responsabilità, superiore anche a chi in questa occasione avrebbe dovuto per una volta invertire l’ordine delle cose e far prevalere l’interesse collettivo contro quello individuale”, prosegue l’Usb.
“Denunciamo l’atteggiamento irresponsabile dei sindacati firmatari, e della Fiom, che non hanno avuto il coraggio di prendere una posizione netta nei confronti della Direzione Aziendale segno della loro incapacità, subalternità e scarso potere contrattuale per via del CCSL che impedisce loro persino di scioperare”, si legge ancora nella nota.
“Il nostro pensiero va soprattutto agli oltre 500 ragazzi interinali che per via della loro precarietà contrattuale sono stati costretti a recarsi a lavoro”, conclude l’Usb, “I lavoratori hanno fatto la loro parte. Crediamo sia stato un segnale importante, di grande responsabilità, adesso la decisione spetta alle istituzioni da cui ci auspichiamo un forte presa di posizione”.