TERAMO – E’ il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto in tarda serata a confermare la positività al Covid 19 dell’imbianchino di circa 50 anni di San Nicolò a Tordino, ricoverato, da questa mattina, come caso sospetto, al San Liberatore di Atri (Coronavirus, caso sospetto a San Nicolò a Tordino: ricoverato ad Atri ).

In un post su facebook il Primo cittadino torna anche a parlare della delicata e difficile situazione che sta vivendo la Val Fino, dove i casi aumentano ma è in corso un braccio di ferro tra i Sindaci da una parte, e Regione e Prefettura dall’altra, in merito alla possibilità o meno che la zona diventi blindata:

Anche questa giornata di pieno lavoro per la nostra città, per la nostra provincia, per la nostra Regione, volge al termine.
Oggi abbiamo ricevuto la comunicazione ufficiale del secondo caso positivo riscontrato nel comune di Teramo, un uomo residente a San Nicolò a Tordino, ora ricoverato all’ospedale di Atri dopo diversi giorni di permanenza a casa.
Il servizio di prevenzione della ASL, che ringrazio di cuore, sta ricostruendo, come di consueto, i contatti dei giorni precedenti ma la situazione, come mi è stato riferito, é al momento sotto controllo. Vi anticipo che, con ogni probabilità, domani avremo l’ufficialità anche del terzo caso nella nostra città, una donna residente a Teramo già monitorata e seguita da giorni. Vi aggiornerò ovviamente con puntualità.
Ma possiamo dire con certezza che al momento i casi positivi a Teramo sono tre.
E dobbiamo essere serenamente realisti nel dire che ci potranno essere anche altri casi. Siamo nella fase di crescita esponenziale su tutto il territorio regionale anche in connessione con l’incremento del numero dei tamponi effettuati.
Importante è finalmente il coinvolgimento dell’IZS che da tempo avevamo chiesto e che è stato ottenuto.
Anche per questa ragione dobbiamo ribadire ulteriormente la necessità di restare a casa e di rispettare con maggior rigore le misure restrittive previste dal decreto.
Restate a casa!!!!! Tutto dipende soprattutto da noi!!!

Per il quinto giorno consecutivo siamo tornati a chedere la zona di restrizione e protezione speciale per la Valfino.
Nei numerosi tavoli istituzionali odierni con la prefettura, con il Presidente Marsilio e in sede Anci Abruzzo ho ribadito nuovamente con forza, formalizzandola, la richiesta di adottare misure maggiormente restrittive per la chiusura dell’area della Valfino.
Il numero dei contagi conclamati in un solo giorno si è raddoppiato sull’intera area con particolare riferimento al Comune di Castiglione M.R. E il numero di casi di sorveglianza attiva è sempre più alto con un rapporto in relazione alla popolazione di riferimento residente gravemente anomalo.
Come Presidente del comitato ristretto dei Sindaci, lo dico ancora una volta con rinnovata forza: va arginato e bloccato il rischio di diffusione del contagio da e verso una zona ormai divenuta esplosiva.
Subito, ora, non domani.
Qui non si tratta di fare un’ordinanza di chiusura di un comune o di una contrada ma di riconoscere sul piano “strettamente sanitario” una emergenza eccezionale che ha colpito un’area che comprende più comuni su cui si deve intervenire con un’atto forte che impedisca la propagazione e lo scambio del contagio con le zone limitrofe della provincia di Pescara e con il resto della nostra provincia.
Subito una rapida e attenta valutazione dell’autorità sanitaria della situazione epidemiologica nell’area che possa sostenere un’ordinanza regionale simile a quelle già adottate dalla Regione Emilia Romagna o dalla Campania.
Su questi presupposti il Governo, che abbiamo già attenzionato, dovrà assumersi la responsabilità di opporsi.
Noi continueremo a sostenere i sindaci della Valfino, non li lasceremo soli e, come Anci Abruzzo, sosterremo ogni azione in tal senso del Presidente Marsilio, anche su altre aree regionali che lo meritino, a tutela del diritto fondamentale alla salute dei cittadini della nostra città, della nostra Provincia, della nostra Regione”.