TERAMO – La situazione, in questi giorni, e? complicata ovunque, ancor piu? nelle fabbriche che il Governo ha deciso di tenere aperte. Sabato scorso CGIL, CISL e UIL nazionali hanno sottoscritto un protocollo che traccia le linee guida affinche? si lavori il piu? possibile in sicurezza.
Le disposizioni del protocollo, a partire dalla richiesta di riduzione delle attivita? alla verifica delle misure da adottare, in queste ore, sono oggetto di confronto tra rappresentanti sindacali (supportati dalle segreterie provinciali di FIM CISL e FIOM CGIL) ed aziende metalmeccaniche della provincia di Teramo. Un confronto, spesso difficile ed aspro, che fa i conti con dispositivi difficili da reperire e necessita?, in alcuni casi straordinarie, di produzione. Ma un confronto che almeno nelle aziende sindacalizzate c’e? e prova a trovare delle soluzioni.
La grande questione, invece, e? cosa stanno facendo le aziende non sindacalizzate in cui non ci sono rappresentanti dei lavoratori titolati a trattare per garantire la sicurezza. Chi si sta preoccupando di verificare che si faccia di tutto per abbattere il rischio contagio? Per i lavoratori di queste aziende, le segreterie di FIM e FIOM di Teramo ci sono e ci saranno sempre ed in qualsiasi momento, ma prima che accada l’irreparabile, e? necessario che gli enti preposti facciano subito partire verifiche e controlli.
Da un lato va tutelata la salute dei lavoratori dentro le fabbriche che sono rimaste aperte, dall’altro si deve evitare che il virus continui a propagarsi anche all’esterno, vanificando i sacrifici di tutte le cittadine ed i cittadini che in questi giorni sono responsabilmente chiusi in casa: l’irresponsabilita? di alcune aziende che hanno il profitto come unica, reale, preoccupazione, non puo? passare sulla pelle di tutti gli altri.
Le Segreterie Provinciali FIM CISL – FIOM CGIL Teramo