ATRI – “La decisione di trasformare in Ospedale Covid19 il San Liberatore di Atri in primis e poi, in caso di ulteriore necessità Giulianova e S.Omero, è una decisione in linea con quanto si sta facendo e si farà anche nelle altre Province ed appare inevitabile per contenere tanto la diffusione del contagio all’interno dei nosocomi abruzzesi quanto la migliore assistenza possibile ai pazienti colpiti dal virus. Tuttavia, la scelta presuppone la dotazione necessaria, in termini quantitativi e qualitativi, a tutto il personale sanitario e non di mascherine dpi gel disinfettanti etc.”

A dirlo è Emiliano Di Matteo (Lega), che aggiunge: “In caso contrario esporremmo il personale a rischi eccessivi con la conseguenza di perdere poi unità preziose ed imprescindibili per la cura e l’assistenza degli ammalati. Inoltre questi eroi civili, che ogni giorno vengono giustamente lodati dalla nostra comunità,  già sono sottoposti a carichi di lavoro massacranti e non meritano certo ulteriori disagi. Tutti noi siamo impegnati per garantire l’acquisto del suddetto materiale sanitario e vigileremo sulla sua corretta distribuzione, con evidente precedenza ai presidi temporaneamente Covid 19.

Nel ringraziare il direttore generale Di Giosia e l’assessore Veri, unitamente a tutti i loro collaboratori, per l’impegno continuo e competente con cui stanno dall’inizio affrontando l’emergenza, sento doveroso rivolgere un infinito GRAZIE al senso di responsabilità ed alla civica compostezza della Città di Atri.  Il sindaco Ferretti ha subito accettato la decisione con ferma educazione, chiedendo tuttavia quelle garanzie di sicurezza necessarie a far assolvere al nosocomio la sua funzione in modo efficace.

Nessuno di noi POTRÀ E DOVRÀ DIMENTICARE questo esempio, che dimostra oltretutto quanto gli ospedali periferici siano essenziali per il nostro sistema sanitario. Finita l’emergenza, il San Liberatore tornerà ciò che è stato fino ad oggi, come auspicato da tutti gli Atriani, dall’amministrazione comunale e la Lega Atri, ed a nessuno verrà più in mente l’insana idea di poterne fare a meno. Quanto stiamo vivendo in queste settimane cambierà ognuno di noi e rimarrà patrimonio della nostra storia!”, conclude Di Matteo.