Se c’è chi ritiene che fare informazione conoscendone le dinamiche (cosa tutta da provare, peraltro) lo ponga nella condizione di stilare delle classifiche di merito qualitativo, o di dare lezioni dall’alto, mai dovrebbe avventurarsi in giudizi equivoci sul lavoro altrui, soprattutto se si è dinanzi a chi lo svolge con molto tatto e con molta attenzione, ancor di più scrivendo e parlando di salute pubblica.
Crediamo di conoscere la fondatezza delle notizie da dover diffondere e crediamo di saper individuare quelle che hanno i crismi della certezza, nel momento in cui vengono rese pubbliche: è per questo che, ancor di più sulla vicenda Coronavirus, non si accettano “lezioni” che sanno anche di voluta equivocità. Da nessuno.
L’Ansa, per chi scrive, è attendibile. Lo è ancor di più se, subito dopo una nota dalle ore 13:50 circa “Scuole-atenei chiusi da domani fino a metà marzo“, pubblica persino le prime reazioni politiche (“Urgente stanziare aiuti economici per i genitori che lavorano e che con le scuole chiuse hanno problemi con i figli a casa“: lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini commentando la decisione del governo di chiudere le scuole – E poi Michele Emiliano: finalmente scuole chiuse da governo ed ancora Mariastella Gelmini: La decisione della chiusura delle scuole impone scelte immediate per non lasciare sole le famiglie con figli… e potremmo continuare.
Adesso ci sarebbe una fase di riflessione? La seguiremo, con correttezza e senza creare allarmismi: sono cose che non ci appartengono.