TERAMO – Stavolta conta davvero poco commentare lo 0-3 con il Monopoli (il secondo patito al Bonolis, quest’anno, dopo quello con la Reggina); d’altronde la gara era già persa dopo pochi minuti dall’inizio, proprio come all’andata! Fella dopo tre minuti e Tazzer dopo undici l’avevano già archiviata (la terza marcatura porta la firma di Mercadante).

Sarebbe però giusto dire che, forse, l’aveva già persa prima di cominciarla: bisogna infatti soffermarci sullo schieramento iniziale, senza un attaccante di ruolo (Magnaghi era in panchina) per proseguire fino al cambio operato ad inizio ripresa, con l’esclusione di Viero che era stato l’unico, ma davvero il solo, ad ergersi in una squadra senza nè capo, nè coda! Si aggiunga che la difesa, a gara persa per l’inconsistenza già manifestatasi apertamente, era passata addirittura a cinque (Cancellotti, Cristini, Piacentini, Soprano e Tentardini)! Insomma un caos totale, davvero inspiegabile.

Non vorremmo ripercorrere i fasti dell’estate, nel corso della quale Tedino fu protagonista non assoluto, ma quasi, ma come non ricordare che il Teramo ha avuto una potenzialità offensiva importante (escludendo l’innominabile Infantino, l’errore, in primis, tra gli errori), sgretolatasi tra delusioni e trasferimenti fino a veder giocare in attacco, oggi, il solo Bombagi, da falso centravanti, lui che a Pordenone agiva, da anni, da centrocampista puro!

I più credono, oramai, che l’allenatore non sappia più a cosa appigliarsi, per non dire che, probabilmente, non ha più in mano il controllo della situazione: ci si chiede cosa pensino in società, nel mutismo, sempre parziale, che li contraddistingue da circa 45 giorni.

Voci di corridoio, perchè davvero raccolte nel corridoio dello stadio, a fine gara, non escludono l’esonero dell’allenatore, magari passando per delle dimissioni concordate: certo è che mai come stasera il Teramo è sembrato essere una squadra non squadra, incapace di fare male agli avversari, molle in difesa e senza idee. Tedino compreso.

Quando avanzammo questa ipotesi, il 25 dicembre scorso, ne successero di tutti i colori: oggi, in tanti, fanno l’inversione ad U, ma è il bello del calcio. Quello che vivono a Monopoli, ad esempio, è di natura diversa, ed il pubblico teramano lo sa, visto che ha applaudito a scena aperta i pugliesi, alla fine. Da quelle parti agisce un certo Massimo Cerri, ex biancorosso ma biancorosso dentro, non soltanto perchè d’adozione.

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