TERAMO – La giornata del 10 febbraio, istituita per commemorare le vittime delle foibe, ha lasciato anche nella nostra provincia evidenti strascichi polemici.
Nonostante l’istituzione ufficiale di un giorno del ricordo, sancito con legge dello Stato n. 92 del 2004 addirittura dopo 57 anni di silenzio, la ricorrenza del 10 febbraio risulta ancora poco sentita dalle Istituzioni in generale. A conferma di quanto detto è da giorni che assistiamo a spiacevoli episodi che tendono a sminuire la portata storica e culturale di questa ricorrenza.
Tra questi lo striscione esposto contro il Presidente della Provincia di Teramo “solo” per aver patrocinato come sindaco di Notaresco un convegno sulle foibe, ma anche il gesto del Consigliere di maggioranza del Comune di Teramo della lista Insieme Possiamo che, durante il minuto di silenzio per le vittime delle foibe tenutosi in Consiglio Comunale, ha abbandonato polemicamente la seduta.
“Condanno fortemente – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – episodi di questo genere, a prescindere dall’orientamento e dal colore politico, soprattutto qualora avvengano in luoghi istituzionali o nei confronti di figure istituzionali. Il Giorno del Ricordo è stato istituito anche per rammentare che i morti sono tali da e di qualsiasi parte essi siano.
Una pagina nera della nostra storia che per molti anni l’Italia ha voluto dimenticare, ignorando la memoria di uomini torturati, assassinati e gettati nelle foibe, ma anche di donne stuprate, seviziate, massacrate e abbandonate a sé stesse, tanto che viene da chiedersi come mai certi episodi non vengano ricordati, soprattutto in un momento in cui i media sono costantemente focalizzati sul tema della violenza sulle donne.
D’altronde lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla vigilia del Giorno del Ricordo ha espresso ferma condanna per quelle “sacche di deprecabile negazionismo militante” che ancora oggi resistono in Italia, come a voler certificare che anche il popolo italiano ha sofferto molto e patito numerose ingiustizie e che di fronte ai genocidi non esistono ricorrenze più significative e riferite a eventi meno brutali rispetto al altri. Quando l’odio e l’orrore hanno la meglio sull’umanità è sempre giusto fermarsi a riflettere e ricordare”.