TERAMO – Un gravissimo episodio di violenza e di discriminazione nei confronti di una persona svantaggiata e bisognosa di tutela porta ancora una volta un Comune della nostra provincia alla ribalta della cronaca nazionale.
Un fatto increscioso e censurabile sotto tutti i punti di vista che ha avuto come protagonista un disabile residente a Pineto, che ha subito una brutale aggressione solo per aver chiesto di parcheggiare la macchina in un posto riservato ai portatori di handicap.
L’aggressore è stato rimesso in libertà dopo l’arresto e il Giudice ha disposto il divieto di dimora nel Teramano. ( Pineto, aggressione di inaudita violenza ai danni di un disabile: in manette uno slovacco)
Sdegno e ferma condanna da parte della Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri, che si trova a fronteggiare quotidianamente eventi discriminatori nei confronti di persone più deboli. Alle molteplici forme di discriminazione che affliggono le persone con disabilità, le quali incontrano ostacoli nel mondo del lavoro, della formazione, della mobilità e dell’assistenza, vanno aggiunti i reati compiuti nei loro confronti motivati da pregiudizio e avversione.
“Il fatto verificatosi a Pineto – afferma la Consigliera di Parità Brandiferri – rappresenta un grave deficit di tutela nei confronti dei portatori di handicap aggravato dai continui tagli alla spesa socio-sanitaria e assistenziale e da un welfare zoppicante. Si parla tanto di diritti dei disabili ma concretamente la strada per raggiungere la loro piena integrazione nella società attuale è ancora lunga. Le legittime richieste inoltrate dalle persone più deboli spesso non vengono prese nella dovuta considerazione da parte degli enti competenti e si è ancora costretti a denunciare episodi di discriminazione, inconcepibili e intollerabili in una società civile. Anche la realizzazione delle tanto decantate barriere architettoniche resta pura utopia, un tema da rispolverare ad ogni campagna elettorale sotto forma di promesse mai mantenute.
Una riflessione sorge spontanea: se le stesse Istituzioni, pur lanciando campagne di sensibilizzazione e diffondendo messaggi di solidarietà e sostegno ai disabili, troppo spesso eludono le normative che tutelano i soggetti svantaggiati, come possiamo pretendere il rispetto delle regole da chi proviene da altre realtà territoriali? Occorre formare una nuova mentalità e in tal senso le Istituzioni devono svolgere una funzione fondamentale.
Non va dimenticato, inoltre, che la persona portatrice di handicap non solo deve essere opportunamente curata (diritto alla tutela della salute) ma deve avere le stesse possibilità di una persona sana (principio di eguaglianza). Solo così si potranno creare le condizioni per raggiungere una società giusta, egualitaria, inclusiva, in cui il rispetto dell’altro viene garantito a prescindere da ogni eventuale forma di disabilità e viene bandita ogni tipo di discriminazione”.