TERAMO – Il 2 febbraio e? la giornata internazionale che celebra le Zone Umide in quanto aree importanti, ricche di biodiversita? floristica e faunistica.
Tema scelto per la Giornata 2020 e? “Zone umide e biodiversita?”. Notevoli le suggestioni e la bellezza paesaggistica di questi luoghi. E sono in riduzione, stanno scomparendo. Stime recenti mostrano un declino globale della biodiversita?, con le zone umide che si riducono a ritmo tre volte maggiore delle foreste. La vita delle zone umide non e? semplice, scompaiono le paludi di acqua dolce bonificate per ricavare nuovi terreni e per il cambiamento climatico. Una mirata relazione alla Conferenza-dibattito “Sentiero Italia CAI e turismo lento: contributo alla rinascita dell’Appennino” del 22 giugno 2019 nelle Marche, in occasione del passaggio della staffetta del Sentiero Italia Cai, ha sottolineato la fragilita? d’Appennino per questi ecosistemi, sensibili al cambiamento climatico, all’inquinamento, ai pesticidi, e, piu? in generale, all’impatto
antropico.
La Convenzione di Rasmar: a Rasmar, citta? iraniana, il 2 febbraio 1971 e? stata riconosciuta l’importanza internazionale delle zone umide che sono caratterizzate dalla presenza contemporanea di terreno e acqua che originano importanti habitat degli uccelli acquatici. Dopo 5 anni, nel 1976 anche l’Italia ha aderito alla Convenzione di Rasmar.
Segnalo due importanti appuntamenti d’Appennino del 2 febbraio 2020 per la salvaguardia di aree uniche e irripetibili: i Pantani di Accumoli e le Alpi Apuane
Pantani di Accumoli
I Gruppi Regionali Cai Lazio, Marche e Umbria continuano l’impegno per la salvaguardia dei Pantani di Accumoli. Nuovo appuntamento il 2 febbraio che continua e ribadisce i contenuti dellla manifestazione dell’8 dicembre, che ha mobilitato oltre 250 persone provenienti dal Centro Italia sotto lo striscione “SALVIAMO I PANTANI”. Si ribadisce la necessita? di un ritorno consapevole e sostenibile alla Montagna che reca sostegno economico e sociale alle attivita? locali in maniera duratura e distribuito lungo le quattro stagioni.
I Pantani di Accumoli sono Sito di Interesse Comunitario dalla Rete Natura 2000 (SIC Piano dei Pantani – IT6020001). L’area da tutelare e? incastonata tra i Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso e
Monti della Laga, e rappresenta uno degli ambienti piu? significativi dell’Appennino centrale. I laghetti, di articolo Giornata internazionale zone umide – fdd pag. 1/2
origine glaciale, sono lenti cromatiche e vitali adagiate in un pianoro a quota 1.580 m.. e ospitano habitat e specie di grande valore naturalistico. Notevoli le suggestioni paesaggistiche per la bellezza espressa.
La visione del Cai e? per una pianificazione/gestione interregionale dell’area, condivisa tra Enti locali e popolazione che, con il supporto delle associazioni ambientaliste, promuova l’avvicinamento lento ed educante, in linea con i Piani e le azioni dei Parchi nazionali contigui. Non e? necessario un nuovo Rifugio Montano in presenza di strutture gia? esistenti da riqualificare. Si rischia di compromettere un territorio la cui ricchezza e? rappresentata dalla natura incontaminata.
Parco Alpi Apuane
Per questa celebrazione i responsabili del Progetto di Monitoraggio Floristico 2019-2022 nel Parco delle Alpi Apuane organizzano una conferenza (sabato 1) e un’escursione (domenica 2) centrate sulla biodiversita? delle zone umide apuane. Sulle Alpi Apuane le zone umide sono poco frequenti e di modeste dimensioni: cio? e? dovuto in parte all’acclivita? dei rilievi e in parte alla prevalente natura calcarea del substrato, la cui elevata permeabilita? non consente, per lungo tempo e in nessun periodo dell’anno, ristagni significativi di acqua sul terreno. Tuttavia non mancano esempi di aree palustri che conservano entita? notevoli e in alcuni casi di grande interesse naturalistico: fra queste ricordiamo il Padule di Fociomboli situato alle pendici settentrionali del Monte Corchia e la torbiera del Monte di Roggio in Garfagnana, entrambe a situate a circa 1.000 m s.l.m. La natura sa pero? meravigliarci e l’acqua e? fonte di vita. Cosi? accade che sulle Alpi Apuane alle zone umide di origine naturale se ne affiancano altre che si sono originate nel corso degli
ultimi decenni in ambienti degradati come le cave dismesse.
Il territorio montano delle Alpi Apuane, singolare e particolare e? segnato e consumato dalla diffusa presenze di cave con prelievi crescenti. Con queste azioni di sensibilizzazione si contrasta lo
sfruttamento irreversibile da cave, per contribuire in maniera significativa allo sviluppo sostenibile delle Alpi Apuane. Attraverso l’attivazione di accoglienza nei paesi e percorsi ambientali accompagnati da guide parco, ricercatori universitari e gruppi CAI ci si avvicina alla scoperta delle Alpi Apuane. I luoghi sono segnati nei contrasti ambientali delle cave e, allo stesso tempo, cosi? ricchi di natura e paesaggi, aspri e coinvolgenti, unici e irripetibili d’Appennino.
Filippo Di Donato