COLONNELLA –  Confronto accesso questa mattina dinanzi ai cancelli dell’Atr di Colonnella tra i lavoratori e la proprietà in concomitanza con lo sciopero di 8 ore indetto nei giorni scorsi (ATR di Colonnella, protesta dei lavoratori di fronte all’azienda | FOTO e VIDEO ). C’erano i sindacati e il consigliere regionale DIno Pepe assieme al Deputato del M5S Antonio Zennaro.  Presente anche il Sindaco di Colonnella Leandro Pollastrelli. Grandi assenti i politici regionali del centro-destra, soprattutto quelli di riferimento della Val Vibrata come Umberto D’Annuntiis, Piero Fioretti ed Emiliano Di Matteo.

Dino Pepe ha chiesto alla proprietà una data sicura per il pagamento degli stipendi di luglio e dicembre.

Si lavora per attivare un tavolo istituzionale urgente di trattative in Prefettura tra proprietà e sindacati, Pepe e Zennaro hanno dato la loro disponibilità per attivarsi sin da subito.

Dopo l’assemblea con i Sindacati Antonio Di Murro ha ribadito ai dipendenti  che pagherà  la mensilità di dicembre e una rata di luglio entro il 15 febbraio e che dovrà essere richiesta la cassa integrazione straordinaria per 100 lavoratori (Atr Colonnella, venerdì sciopero con picchetto dinanzi azienda: 100 lavoratori a rischio cassa integrazione).

I sindacati sono sul piede in guerra. “La cassa integrazione straordinaria è l’anticamera della chiusura. Noi avevamo chiesto gli ammortizzatori sociali. La situazione è drammatica. Dopo la Veco ora anche l’Atr a rischio: in totale sono oltre 200 lavoratori a rischio – dice Marco Boccanera della Fim Cisl – in un territorio di confine come quello di Colonnella e Martinsicuro non ce lo possiamo permettere. E’ una questione di allarme sociale”.

Questa la lettera del Presidente dell’Atr group Di Murro ai dipendenti.

LETTERA APERTA

Sono estremamente rammaricato da quanto apprendo dai comunicati sindacali in merito al lavoro che sto svolgendo in ATR Group S.r.l.
Non posso che ribadire che le problematiche rinvenute in ATR Group S.r.l sono così tante che non possono essere certamente risolte con un colpo di bacchetta magica.
Apprendo da voci di corridoio che si è addirittura addivenuti a supporre che io abbia acquistato l’ATR solo per effettuare una speculazione immobiliare.
In merito posso garantire che non è così.
Certamente, se avessi voluto “fare un affare” nel settore immobiliare, mi sarei ben guardato dall’acquistare l’ATR Group S.r.l.
È notorio infatti che, come chiaramente riportato nell’atto di acquisto del dicembre 2011, il complesso immobiliare oggetto di cessione necessitava (e necessita tutt’ora) di una regolarizzazione, sia ai fini urbanistici, sia ai fini ambientali e che gli impianti non erano (e non lo sono tutt’ora) a norma.
In sede di atto di acquisto (del dicembre 2011) l’ATR Group S.r.l. si era impegnata a regolarizzare immobili ed impianti, a propria cura e spese, esonerando le curatele fallimentari da ogni responsabilità al riguardo.
Dal dicembre 2011 al luglio 2019 (data in cui ho acquistato le quote della ATR) nessuna regolarizzazione è stata effettuata.
In merito, il sottoscritto ha commesso incarico al Geometra Di Natale per l’effettuazione della verifica dello stato di fatto degli immobili e degli impianti, al fine di procedere con la massima consentita sollecitudine alle necessarie regolarizzazioni, in modo tale da dotare l’ATR di un complesso immobiliare ed impiantistico perfettamente a norma.
Atteso che la regolarizzazione urbanistica ed ambientale del complesso immobiliare dovrà necessariamente comportare importanti adeguamenti (ristrutturazioni), ho ritenuto opportuno commettere incarico a tecnici di mia fiducia (ingegneri ed architetti), commissionando loro la redazione di un progetto che prevedesse una generale ristrutturazione del complesso immobiliare, al fine di renderlo sismicamente adeguato ed ecobiocompatibile, ottimizzandone le funzionalità in relazione a quella che sarà la nuova dislocazione dei diversi comparti produttivi (layout di produzione).

Il Geometra Di Natale confida di poter consegnare la relazione avente ad oggetto la verifica dello stato di fatto dei luoghi, entro i prossimi quindici giorni.
Dopodiché il predetto tecnico provvederà a redigere tutta la necessaria documentazione da inoltrare ai competenti Enti, al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni per poter procedere alla esecuzione degli interventi manutentivi di natura straordinaria, come da redigendo progetto.
Gli interventi finalizzati alla regolarizzazione urbanistica ed ambientale degli immobili ed alla messa a norma degli impianti non verranno eseguiti contemporaneamente, ma si procederà per singoli lotti, in modo che, non appena il primo immobile risulterà completamente a norma, potrà essere utilizzato nel ciclo produttivo.
Nella mia qualità di Amministratore Unico, nonché Proprietario del 100% delle quote dell’ATR Group S.r.l., non posso continuare a consentire, con le correlate responsabilità, anche di natura penale, che degli immobili industriali non a norma continuino ad essere adoperati nell’ambito del ciclo produttivo aziendale.
Ecco perché è necessario attivare la procedura di cassa integrazione straordinaria, la cui formale comunicazione alle OO.SS. verrà effettuata nelle prossime settimane.
La ristrutturazione è altresì necessaria, in quanto i potenziali nuovi clienti, contattati dal sottoscritto in questi mesi e con i quali stanno già interloquendo alcuni dei tecnici dell’ATR, oltre che il Direttore dello stabilimento, non sono disponibili a contrattualizzare nuove commesse, fino a che l’ATR non avrà provveduto a mettere a norma gli immobili e gli impianti.
Nel corso della ristrutturazione, inoltre, si procederà ad effettuare le dovute manutenzioni sulle attrezzature aziendali, con particolare riferimento alle numerose autoclavi.
Per non interrompere del tutto la produzione, pertanto, le attività produttive proseguiranno regolarmente solo in alcuni dei capannoni.
Inizialmente, pertanto, le maestranze non interessate dalla cassa integrazione saranno circa una cinquantina.
A mano a mano che i lavori di ristrutturazione verranno eseguiti e, conseguentemente, verranno messi a norma, uno dopo l’altro, i restanti capannoni, si procederà a richiamare in servizio il personale necessario per le esecuzioni delle nuove acquisende commesse.
Posso assicurare a tutto il personale dipendente che entro e non oltre il 15 febbraio 2020 verrà pagata la mensilità arretrata di dicembre 2019 e, come concordato con la R.S.U. ed accettato dai dipendenti in sede assembleare, il 25% della mensilità arretrata di luglio 2019.

Se a tutt’oggi non ho potuto effettuare i predetti pagamenti, è stato solo perché alcuni dei creditori dell’ATR hanno pignorato i conti correnti bancari aziendali, impedendo ogni movimentazione degli stessi.
Come già anticipato verbalmente, nella settimana scorsa, a tutti i Capi Reparto e alla R.S.U. aziendale, in attesa di poter ottenere lo sblocco dei conti correnti pignorati (circa 30 giorni), provvederò personalmente ad estinguere ogni posizione debitoria nei confronti del personale ATR Group S.r.l..
Posso inoltre assicurare che nei prossimi giorni verrà, altresì, estinto il debito nei confronti delle Curatele Fallimentari.
È necessario, in ogni caso, l’impegno di tutti per cercare di tutelare l’immagine dell’ATR Group S.r.l. affinché le trattative in corso con i nuovi potenziali clienti non vengano messe a rischio.
L’inesistente marginalità delle commesse in essere non può certamente garantire il futuro aziendale.
E non posso certamente accettare che le commesse “a bassa o del tutto inesistente marginalità” continuino ad essere contrattualizzate, pur di poter mantenere l’attuale livello occupazionale e pur di poter pagare gli stipendi “netti” dei dipendenti (come qualcuno vorrebbe che si continuasse a fare), prescindendo dal fatto che le stesse generino delle perdite.
Nel prossimo futuro, l’ATR Group S.r.l. dovrà contrattualizzare solo quelle commesse in grado di garantire una marginalità quantomeno sufficiente a coprire tutti i costi aziendali, sia diretti che indiretti e, possibilmente, a generare utili.
Per quanto attiene, invece, il Piano industriale, le sue previsioni non potranno che essere strettamente correlate ai “tempi di ristrutturazione” dei singoli lotti facenti parte del complesso aziendale.
Il predetto documento, la cui redazione verrà affidata ad una azienda di fama internazionale, non potrà avere un’unica emanazione, ma sarà implementato a mano a mano che i nuovi lotti resi “a norma” potranno essere reinseriti nel ciclo produttivo aziendale.
Ad oggi, è possibile stimare che la ristrutturazione dell’intero complesso aziendale possa avvenire nell’arco di circa 12 mesi, decorrenti dalla data di rilascio dei titoli autorizzativi.
Fermo restando, ribadisco, che la ristrutturazione finalizzata alla messa a norma dei capannoni e degli impianti verrà effettuata per singoli lotti, è possibile prevedere che per la fine del 2020 l’intero complesso aziendale potrà produrre a pieno regime.
In ogni caso, il clima di sfiducia che si è generato nei miei confronti, facilmente evincibile dal tenore dei comunicati delle OO.SS. e dalla indizione degli scioperi, non solo non contribuisce a supportare il percorso di risanamento aziendale intrapreso, ma lo danneggia in maniera significativa, rendendolo sempre più gravoso.

Il clima di incertezza rischia di vanificare le trattative che, quotidianamente (sia il sottoscritto, sia i tecnici ed i commerciali della ATR Group) stiamo portando avanti, sia con i clienti “storici” dell’azienda, sia con potenziali nuovi clienti.
Tali trattative sono finalizzate ad ottenere, per quanto attiene la clientela storica, delle commesse a maggior marginalità rispetto alle precedenti e, per quanto attiene la nuova potenziale clientela, la contrattualizzazione di commesse pluriennali ad alta marginalità.
Entro febbraio doterò l’ATR Group Srl di un consiglio di amministrazione i cui membri, di alto profilo e di comprovata esperienza, saranno muniti di specifiche deleghe per ciascun “settore operativo” (Amministrazione, Finanza, Marketing, Ricerca e Sviluppo, Produzione) affinchè l’ATR Group possa affrontare e vincere le sfide del futuro.
Sono certo che i fatti mi daranno ragione.
L’ATR Group Srl, nell’arco di due anni al massimo, diventerà una realtà produttiva di assoluta eccellenza, nonché un esempio per tutto il centro Italia.
Smetteremo di essere dei semplici “subfornitori” e produrremo e commercializzeremo nostri prodotti, i quali faranno conoscere il marchio ATR in tutto il mondo.
Vi chiedo solo di avere fiducia in me.

Colonnella, lì 29/01/2020
Antonio Di Murro