TERAMO – In considerazione del numero elevato di incidenti sul lavoro e della tendenza costante ad un loro aumento annuale, che tocca da vicino anche le lavoratrici donne, la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri sostiene che in materia di parità di genere nella sicurezza sul lavoro c’è ancora tanto da fare.

“Sono tanti i casi di incidenti nei luoghi di lavoro – afferma la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – e, nonostante i continui richiami al rispetto delle normative vigenti, a fine anno ci troviamo sempre a conteggiare un numero elevato di vittime, che ha riguardato direttamente anche le donne, visto che nella nostra regione nell’anno appena trascorso si è registrato un aumento dello 0,3 % di infortuni femminili rispetto all’anno precedente”.
Il 2020 non è iniziato sotto i migliori auspici, sono già due i morti sul lavoro registrati finora in Abruzzo, senza considerare gli infortuni avvenuti durante il tragitto per recarsi da casa al posto di lavoro e quelli che si sono verificati in ambito domestico.
Il decreto legislativo n. 81 del 2008 ha abolito ogni differenza di genere nel campo della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, ma, nonostante ciò, esiste ancora molto divario nel trattamento dei due sessi nell’ambito lavorativo. Non va dimenticato, infatti, che i due generi non sono biologicamente uguali e anche le rispettive professioni e le condizioni lavorative, come la retribuzione, sono, a parità di lavoro, purtroppo, diverse.
“La finalità principale – conclude la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri – è contribuire a garantire che le problematiche legate al genere in tema di sicurezza vengano prese in considerazione, traducendosi in scelte e adozione di comportamenti concreti. Il “benessere organizzativo” deve essere alla base di ogni rapporto di lavoro e non deve rappresentare solo uno slogan astratto.
A mio avviso solo attuando politiche efficaci che consentano una migliore conciliazione tra lavoro e vita familiare della donna, prevedendo ad esempio maggiore ricorso al part-time, alla flessibilità e al telelavoro, e incentivando la presenza di asili nido, si potrà giungere ad una effettiva parità di genere anche in tema di sicurezza”.