TERAMO – Ancora una volta il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, precorre i tempi e, con le sue azioni, funge da stimolo per la Asl affinché adotti provvedimenti migliorativi per il personale.
È accaduto, in particolare, per le “famose” felpe donate dal NurSind ai propri iscritti, da indossare sopra le divise durante l’orario di lavoro. Felpe che non mancarono di suscitare polemiche e contestazioni, ma che hanno avuto il merito di smuovere l’immobilismo della Asl. Infatti l’azienda, in questi giorni, sta provvedendo a dotare tutto il personale sanitario (non solo gli infermieri ma anche Oss e ausiliari e in futuro probabilmente anche medici) di questo capo di vestiario aggiuntivo, utile per ripararsi dal freddo soprattutto per chi svolge turni notturni o è costretto a spostarsi da un reparto all’altro attraversando corridoi e atri. Le felpe, oltre al logo della Asl, riportano anche l’indicazione della categoria a cui appartiene il dipendente che la indossa, in modo da rendere immediatamente individuabile da parte dell’utente se si tratti di un infermiere o di un’altra figura professionale.
“Si tratta di un’altra grande vittoria del NurSind – dichiara il segretario provinciale Giuseppe De Zolt – che ha sempre come priorità, in ogni sua iniziativa sindacale, il benessere e la tutela del personale infermieristico“. Per il sindacato, però, questo dev’essere solo un inizio. “Abbiamo chiesto da tempo alla Asl di cambiare le divise del personale per semplificare la riconoscibilità da parte del pubblico – aggiunge De Zolt – Oggi le divise sono genericamente bianche con bordini di diverso colore a seconda della categoria di appartenenza di chi la indossa. Questo non rende di immediata identificazione il personale da parte degli utenti, nonostante pannelli esplicativi affissi nei locali degli ospedali. Il NurSind chiede che la Asl fornisca nuove divise ai dipendenti, di colori diversi a seconda delle figure professionali. Questo accorgimento – conclude il segretario De Zolt – renderebbe più semplice il rapporto tra pubblico e dipendenti, oltre a poter fungere anche da valido strumento di cromoterapia. E’ proprio il caso di dirlo: coloriamo gli ospedali“.