TERAMO – “Sono intervenuti solo i Consiglieri Regionali di opposizione Cipolletti, Mariani e Pepe all’incontro convocato dall’ANCE sull’accorpamento della Camera di Commercio di Teramo con L’Aquila. E’ stata espressa una corale preoccupazione per l’incertezza che potrebbe prodursi all’esito dalla sentenza che la Corte Costituzionale si accinge ad emanare in merito all’impianto normativo che ha completamente ridisegnato le circoscrizioni camerali italiane ed il loro dimensionamento minimo“. E’ quanto si legge in una nota dell’Ance Teramo.

Il Decreto n. 2 del 2020 assunto dal Presidente della Regione Abruzzo Marsilio con il quale si da avvio alla fase conclusiva di costituzione della nuova Camera di Commercio “Gran Sasso”, arriva dopo 38 mesi dall’inizio della procedura ed a soli 80 giorni dalla sentenza della Corte Costituzionale che potrebbe cancellare la riforma del Governo Renzi datata 2015″, prosegue la nota, “a differenza delle prudenziali sospensioni decise dalle Regioni Emilia Romagna, Campania e Toscana, il Presidente Marsilio non ha ritenuto vi fossero le condizioni per attendere qualche settimana“.

Dall’Ance aggiungono: “Certamente, qualora la Corte ritenesse fondate le eccezioni di costituzionalità eccepite dal TAR Lazio potrebbe crearsi una condizione di incertezza per i territori teramani ed aquilani di cui non è possibile intravedere oggi alcuna soluzione“.

“Il nostro Consiglio Direttivo” dichiara il Presidente Iervelli “ha espresso unanime preoccupazione per quanto sta accadendo. Si tratta di un tema che dovrebbe appassionare le forze politiche di ogni colore che riguarda l’economia del territorio, provato da tante emergenze e non da ultima quella del traffico veicolare sulle arterie autostradali abruzzesi che sta paralizzando l’intera regione”.

I Consiglieri regionali presenti si sono impegnati ad attivare tutti i percorsi istituzionali possibili per indurre il Governo regionale ad effettuare un ulteriore approfondimento sulla procedura intrapresa, dichiarandosi disponibili a dialogare con tutte le forze politiche pur di tutelare l’economia provinciale.

Nel corso dell’incontro sono state ricordate le tante competenze economiche svolte dalla Camera di Commercio e le crescenti materie che ad essa sono devolute dalla legge in tema di funzioni arbitrali e conciliative e di gestione della crisi di impresa.

Tutto ciò impone la presenza sul territorio di un organismo camerale organizzato e con i conti in ordine. Su tale ultimo aspetto molti consiglieri dell’Associazione hanno manifestato sorpresa nell’apprendere che non sembrerebbe disponibile alcuna verifica congiunta sui conti dei due Enti e sulle loro aziende partecipate. Quest’ultimo è un elemento di ulteriore preoccupazione per la categoria“, concludono dall’Ance, che ha annunciato ai Consiglieri che valuterà la proposizione di un autonomo ricorso amministrativo avverso il Decreto del Presidente di Marsilio per tutelare la propria rappresentatività interassociativa.