ROSETO – “A due anni oramai dall’istituzione, la Città si chiede come sono stati impiegati gli introiti della tassa di soggiorno”, dichiara Stefano Passamonti, a nome del gruppo di Casa Civica, che ha lavorato con altri giovani alla stesura dell’interrogazione.
“Questa interrogazione – continua la nota del gruppo civico rosetano- si è resa doverosa perché non sono tangibili gli effetti benefici di questo balzello, che a detta del Sindaco e della sua maggioranza, all’indomani della sua introduzione, avrebbe dovuto portare così tante risorse da rendere Roseto la città più bella e ammirata della costa teramana”.
“In effetti, con quasi 700 mila euro di introiti dall’imposta di soggiorno in 2 anni – incalzano Mario Nugnes e Gabriella Recchiuti, rispettivamente consigliere comunale e segretaria cittadina del gruppo di Casa Civica – ci si poteva aspettare una serie di interventi importanti per riqualificare la nostra città e promuoverla a livello turistico, ma così non è stato ed è sotto gli occhi di tutti “.
“La percezione generale, da parte sia degli operatori che dei cittadini, dell’utilizzo degli introiti derivati dall’imposta è a dir poco opaca e comunque non si avverte nel concreto un cambio di passo della nostra città, che purtroppo è sempre in preda alla scarsa manutenzione, alla mancanza di decoro urbano, di cura e di pulizia degli spazi pubblici.
A ciò si aggiunga che anche nella promozione turistica l’amministrazione sta facendo ben poco, praticamente quasi nulla, e anche l’instaurazione di un “ tavolo sul turismo” con gli operatori del settore è ancora ferma al palo”.
“Ricordiamo che in questi due anni di applicazione dell’imposta di soggiorno si sarebbe dovuto accantonare il 25% degli introiti derivati dall’imposta stessa proprio per la promozione del turismo, vera e quasi unica vocazione del nostro territorio sulla quale però l’attuale amministrazione non ritiene di investire né tempo né risorse”.
“Ci aspettiamo una risposta puntuale dal Sindaco e dalla sua Giunta. Chiediamo di rendicontare dettagliatamente, voce per voce, euro per euro, come e per cosa sono stati spesi gli introiti della tassa di soggiorno. Lo dobbiamo in primis agli operatori del settore turistico che devono riscuotere la tassa e devono anche giustificare l’aumento delle loro tariffe alla clientela”, concludono Nugnes e Recchiuti.