PESCARA – I sindacati hanno incontrato questo pomeriggio i sindaci dei comuni del Pescarese per parlare del Commissariamento della Banca Popolare di Bari e dei riflessi sul territorio locale, in relazione alla salvaguardia dei posti di lavoro e all’erogazione del credito alle piccole e micro imprese che nell’ultimo anno, dato della Cna, ha visto un -73 milioni.

“In questi ultimi anni abbiamo assistito progressivamente a una diminuzione di erogazione di credito disponibile per le piccole e piccolissime imprese – ha detto Claudio Bellini, segretario generale Fist Cisl – e quindi abbiamo voluto ascoltare i sindaci ed esporre loro le attuali problematiche. Temiamo inoltre che ci possano essere chiusure di piccole filiali. Poi c’è il discorso relativo ai dipendenti, qui si parla di banca di investimenti e di banca del sud, ma noi vorremmo capire di cosa si parla, perché le banche di investimento lavorano notoriamente con poco personale, quindi vorremmo capire qual è la sorte dei dipendenti. Nel Pescarese ci sono le filiali ex Caripe, e faremo un incontro anche nel Teramano dove ci sono le banche ex Tercas”.

“Quando si parla di banca di investimento le conseguenze sul territorio potrebbero essere da un punto di vista teorico anche positive – ha detto Carlo Cericola del sindacato Fabi – Sappiamo che gli economisti valutano il divario economico fra nord e sud proprio dalla difficoltà di accesso al credito per le imprese del sud. Sicuramente una banca di investimento può andare incontro al tessuto economico anche nella nostra regione. Il rischio è però quello che non ci sia difficoltà di accesso al credito, ma di sopravvivenza per le imprese. Per questo l’incontro di oggi ha una valenza oltre che tecnica, anche politica: non si tratta di salvare una banca, ma di una presa di
posizione per salvaguardare lavoratori, clienti e capillarità del credito. Credo sia arrivato il momento di introdurre in Italia il reato di disastro bancario”.

A fare gli onori di casa il sindaco di Pescara, Carlo Masci, che ha voluto fortemente questo incontro: “Occorre fare una riflessione sul credito, ma bisogna anche dire che Banca Popolare di Bari non è stata appesantita da Caripe e Tercas, ma anche da problematiche più ampie. Avevo incontrato i sindacati prima di Natale e avevano lanciato un grido di dolore, ma anche un appello alla politica e alle istituzioni. Il tema è quello che riguarda 800 dipendenti su un totale di 2000, poi quello delle filiali sul territorio. Ho sentito l’assessore regionale
Mauro Febbo e alcuni parlamentari, questa è una battaglia che dobbiamo fare tutti Insieme e presentarci compatti al confronto nazionale con il commissario di Banca Popolare di Bari, per evitare che le conseguenze negative ricadano tutte sull’Abruzzo”. (ANSA).