Caro Babbo Natale,

porta pure a termine le innumerevoli consegne di doni che hai, ma prima del 12 gennaio pensa anche a noi e prova a restituirci qualcosa… se ci riuscirai.

Come sai, la nostra città, Teramo, viene da un’estate calcistica molto movimentata, nel corso della quale sia le chiavi della squadra di calcio, sia quelle dello stadio, sono passate di mano, dalle quattro che erano, alle “nuove” due. E’ stata festa grande da queste parti, davvero!  Hanno brindato tutti (o quasi…) a successi futuri certi e ad un calcio no-limits. Pensa che, in quei momenti, era “proibito” persino porsi dubbi o interrogativi… tanta e tale era stata la prorompenza del nuovo! Poi, i fatti, hanno detto molte cose, almeno una bella, altre no, in poco tempo:

  • encomiabile, infatti, è stato il gesto di solidarietà del Teramo Calcio, che ha donato 10.000 euro alle Associazioni Caritas e Multa Paucis, grazie ad 1 euro incassato da ciascun spettatore pagante e abbonato, nel trittico di gare con Ternana, Reggina e Catania. Senza criticare il rendimento della fortissima squadra allestita in estate (fino ad oggi ha però deluso), come non chiedersi perché la stessa sia composta da illustri “sconosciuti”?
  • Non condividono nulla con chi li ospita e li applaude, nonostante la trionfale accoglienza loro tributata al raduno e in Piazza… Teramo non la conoscono perché non la vivono e nulla viene fatto perché ciò accada! Risiedono a 30-35 km dal capoluogo, mister incluso, ed anche in occasione della Tua festa, i tradizionali auguri normalmente condivisi, sono stati poco più che “interni”.
  • Come non raccontarti di un episodio che ha coinvolto un calciatore biancorosso dopo la gara ultima con il Catania, il quale, in un noto locale di Mosciano, è stato “accerchiato” da energumeni avversi al calcio teramano, senza rendersi conto del perché? Si sarebbe peraltro evitato anche l’intervento delle forze dell’ordine…
  • Come non dirti che non si guadagna terreno sulla teramanità, nella qual cosa tutti speravano?
  • Come non chiederti di far ponderare meglio la scelta di portare fuori dallo Stadio l’ereditato progetto del Museo del Calcio Teramano?
  • Come non chiederti della destinazione che avranno le gigantografie dell’artista Marco Pace (mesi e mesi di lavoro… pure patrocinati dall’Amministrazione Comunale) che sono state tolte dagli spogliatoi dello Stadio e non sono state lì riallocate? Vi erano impresse fasi della nostra storia… di un Teramo dell’epoca in partenza per una trasferta con valigie di cartone, di Basile, Bernardini, Bonolis, Cianciotta, Cietta, De Berardinis, Ferraioli, Guazzieri, Lanciaprima, Malavolta; di Marcattili, Matriciani, Micheli (the “Voice”), Pedicone, Profeta, Rodomonti, Tiziano Serpentini… e forse dimentico altri!
  • Come non chiederti se sarà possibile ridurre l’apertura della forbice creatasi nei riguardi di quei teramani che restano “poveri e nudi” da tanta lontananza?
  • Secondo Te, è così tanto “irriverente” riuscire ad ottenere un cambiamento di rotta, anche graduale?

Se ci pensi un pò, l’Azienda Teramo resterebbe identica e di esclusiva proprietà. Basterebbe variarne leggermente lo “Statuto”, perché il calcio presenta “anomalie” vere, rispetto ad un’Azienda classica: in questa situazione, infatti, mai si dovrebbe prescindere dai tifosi (la manovalanza, in una catena di distribuzione…) e dalla loro storia!

Nella mia città, caro Babbo Natale, tutto quanto auspicato non sta accadendo: se fossi il solo a pensarlo non t’avrei scritto, ma non sono più solo, ahimè!  Ti confido che c’è chi, allo Stadio, non viene più, pur rappresentando “storicamente” Teramo ed i colori della squadra di calcio che amerò ed ameremo sempre, a prescindere…

Caro Babbo Natale, riuscirai ad esaudire almeno alcuni di questi desideri?

Ti voglio bene

Walter